Ho sempre vissuto in periferia, quei quartieri dove "una volta qui era tutta campagna". Essendo campagna, era piena di villette in stile liberty fatte costruire, ai tempi, dai signori bene che ci trascorrevano la villeggiatura.
Alcune di queste villette sono state ristrutturate, con le facciate intonacate in colori vivaci, e riconvertite in sale ricevimenti o case di cura private. Poche sono abitazioni private. La gran parte è disabitata e abbandonata. Tutte sono state raggiunte dalla città, e adesso sono assediate da capannoni, ciminiere e palazzoni di edilizia popolare che hanno occupato gli originali giardini e le stringono, soffocandole ed evidenziando al tempo stesso la loro passata eleganza e la decadenza in cui sono finite.
Quando ero bambina una di queste ville, proprio dietro casa mia, mi affascinava particolarmente non solo perché aveva, quasi per miracolo, conservato il suo parco (abbandonato anche quello, disordinato e inselvatichito, non poteva non colpire la mia immaginazione) ma soprattutto perché, a detta di mia madre, apparteneva a nostri lontani parenti i quali, non riuscendo a mettersi d'accordo su questioni di eredità, la lasciavano chiusa e negletta.
Ogni volta che ci passavo davanti cercavo di sbirciare attraverso la cancellata, lungo il viale d'ingresso segnato da due file di pini, non più curati e potati, che a me sembravano enormi e nascondevano quasi del tutto l'edificio facendo emergere solo la torretta rotonda. Mi piaceva fantasticare di diventare la padrona della villa; l'avrei riaperta e ripulita e riparata, con pavimenti lucidi e tende di lino bianco a sventolare dalle finestre finalmente spalancate, e avrei passeggiato per il viale ricoperto di nuova ghiaia bianca. Ovviamente sarei stata "grande", bellissima ed elegantissima e con apposito principe azzurro al mio fianco.
Sono passati parecchi anni, e nel frattempo ho cambiato casa un paio di volte. Qualche tempo fa sono ripassata per caso davanti alla villa, notando che era stata riaperta e ripulita: evidentemente gli eredi erano alla fine riusciti a mettersi d'accordo. Non so di preciso se la villa fosse diventata una casa privata, o l'ennesimo ospizio, o che; non so che cosa ne sia adesso. Francamente, non mi interessa scoprirlo.
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