Torno sulla questione delle elezioni, perché la situazione è troppo grave e la depressione, ben lungi dallo stemperarsi col passare delle ore, continua a montare.
1) Il PdL avrà pure perso voti, ma l'8% di meno a fronte delle schifezze e nefandezze degli ultimi mesi mi sembra un calo risibile. Berlusconi è uscito rafforzato, non ha perso tempo a proclamarsi "legittimato" dagli elettori e in virtù di questo non esiterà ad accelerare lo sfascio della giustizia. La prova? Fini ha già fatto rapida marcia indietro proponendo un'intesa sulle riforme a tre, con Bossi (con Bossi!).
2) C'è una questione di fondo che solo il PD sembra non aver capito: a Berlusconi non interessa governare il paese, lui lo vuole possedere, usare, spremere come un limone. E Berlusconi è accidentale; è toccata a lui, poteva toccare a qualunque altro Berlusconi in Italia. Ce ne sono tanti. Difatti, su D'Alema & Co. quoto l'analisi di Beppe Grillo, o ci fanno (e allora sono delinquenti come gli altri, ragionano per logiche spartitorie alle spalle dei cittadini, ma hanno avuto meno occasioni per rubare, o non le hanno sapute usare) o ci sono. In entrambi i casi si dovrebbero dimettere in massa e lasciare spazio a forze nuove e, a Dio piacendo, capaci e pulite.
3) La reazione del PD alla sconfitta (è tutta colpa di Grilllo, sic Bersani e Bresso) dimostra che il partito è ormai autoreferenziale, lontanissimo dalle esigenze dei propri (potenziali) elettori (la "base", si diceva una volta) e teso solamente a salvare le poche poltrone rimaste, con una strategia peraltro fallimentare: spostarsi sempre più a destra non cattura il voto moderato, al contrario fa perdere il voto democratico riformista che giustamente si è catalizzato su IdV e 5 Stelle (ossia qualcuno che fa opposizione, decisa e propositiva).
4) Inoltre dire che "Grillo ha rubato voti" mi pare offensivo nei confronti degli elettori. Il voto non è un patrimonio dato in perpetuo a un partito, ma al contrario deve essere soggetto ogni volta a revisione e conferma. Se fai buona politica, se amministri bene, ti voto. Se non fai politica, se sfrutti il tuo mandato per rubare e andare a puttane coi soldi nostri, col cavolo che ti voto. Non a caso l'astensione sale vertiginosamente, dato da cui nessuno vuole trarre le debite, ovvie conclusioni.
5) Il quadro è aggravato dalla situazione dell'informazione che ormai è deviata (peggio che se fosse inesistente), con poche residue sacche di pluralismo, confronto e dibattito confinate in Internet, riserva indiana inaccessibile a gran parte della cittadinanza.
6) IdV, che a livello nazionale si focalizza in pratica sul solo Di Pietro e sul mandare a casa il governo (sarebbe già metà dell'opera, d'accordo, ma occorre cominciare a pensare anche al "dopo"), a livello locale è in troppi casi un sottobosco di riciclati che cercano di essere eletti per passare ad altra e migliore sponda e darsi pure loro all'inciucio. Un repulisti deciso da parte dei quadri nazionali non potrebbe, a mio parere, che favorire ulteriormente il partito.
7) Sull'ultimo punto sarò molto netta, sfidando ogni rischio di generalizzazione: credo che tutti i candidati (eletti e non eletti) di PdL, Lega e partiti annessi siano una manica di manigoldi. Chi li vota o è totalmente ignorante, o - se consapevole - è un irresponsabile e un manigoldo a sua volta. Se pure un elettore intelligente e onesto del PdL (o Lega, o partito annesso) esiste, e mi legge, spero che voglia rispondermi per confutare, se può, questa mia convinzione.
(Ma tu credi che tutti gli elettori del centrosinistra siano onesti, idealisti e indipendenti da logiche di scambio? Assolutamente no, ma penso che gli onesti e intelligenti, allo stato, non possano che votare a sinistra - o astenersi).
Poi sull'italico congenito habitus di predicare bene e razzolare male, ci vorrebbe un post a parte.