martedì 27 maggio 2014

Sorprese

Apprendo da Wikipedia che nella famiglia Wagner erano soliti farsi sorprese musicali (un po' monomaniaci, eh, va detto).
Ad esempio, per festeggiare il 55° compleanno di Richard, la moglie Cosima ebbe la bella idea di svegliarlo facendo suonare lo Squillo di Sigfrido appena fuori dalla camera da letto.

Sono evidentemente cose che si possono fare solo dopo aver passato una lunga vita insieme, e conoscendo molto bene il carattere del proprio partner. Se facessero una cosa simile a me, per dire, dieci minuti dopo sarei vedova.
(Non sono propriamente di ottimo umore quando mi sveglio di soprassalto)

lunedì 26 maggio 2014

Quando stiamo andando (aka Angelica analizza il voto)

Potevo farvi mancare la mia analisi del voto? Ovvio che no.
Cercherò di essere il più obiettiva possibile, anche se sono abbastanza delusa perché ho votato M5S e Matteo Renzi mi sta parecchio antipatico. Comunque (vado per punti alla Scalfari):

  1. Il PD ha vinto, il M5S ha perso, Forza Italia ha limitato i danni. E su questo non ci piove.
  2. Sulla sconfitta del M5S ha pesato, a mio parere, un fondamentale errore di impostazione della campagna elettorale. Scagliarsi contro l'inettitudine e l'avidità di chi governa poteva andare bene finché si stava fuori dal Palazzo, e difatti ha portato al successo delle Politiche. Ora però il M5S sta a Palazzo da parecchio tempo, e non è riuscito a concretizzare (o a comunicare) dei risultati della sua opposizione. La gente, in pratica, ha cominciato a chiedersi: che vi abbiamo eletti a fare? E non ha avuto una risposta plausibile (io, ad esempio, ho votato M5S ma con molta meno convinzione che alle Politiche; allora volevo votare M5S, ieri non volevo votare PD).
  3. Ciò non vuole necessariamente dire che la strategia da "duri e puri", del "non ci alleiamo con nessuno", fosse a prescindere fallimentare, ma che è sembrata fine a se stessa, non si è tramutata in vantaggi per gli italiani (anche la restituzione dei rimborsi elettorali non ha avuto effetti percepibili).
  4. Ha pesato anche l'inesperienza che però, dopo vari mesi di lavoro, non può più funzionare come giustificazione. Lo stesso fatto di non rilasciare immediatamente, già nella notte, un comunicato di presa d'atto della sconfitta elettorale è un grave errore tattico. Quando le truppe sono allo sbando occorre che i comandanti ne riprendano subito il controllo, altrimenti lo sbando continua fino alla dissoluzione dell'esercito.
  5. Altro errore: sottovalutare l'importanza della TV in un Paese dove l'opinione pubblica si forma soprattutto tramite la TV. Anche qui, la strategia dei "duri e puri" non ha premiato e le varie eccezioni (in primis Grillo da Vespa) hanno solo confuso militanti e attivisti.
  6. Sempre non come giustificazione, ma come dato di fatto, va riconosciuto che TV e giornali hanno sparato contro Grillo e il M5S a palle incatenate, mentre hanno esaltato ogni starnuto di Renzi. Ma la cosa era prevedibile e, da parte del M5S, andava prevista progettando opportune contromosse.
  7. Renzi ha vinto con un messaggio che, dicevano secondo me giustamente su Twitter, ricorda quello del Berlusca dei tempi d'oro: rassicurazioni, diminuzione delle tasse, 80 euro e via andando. In pratica ha detto agli italiani quello che volevano sentirsi dire, e gli italiani per l'ennesima volta se la sono voluta bere. Se volessi fare una battuta cinica, direi che l'ampio consenso dato al PD mi conferma nella mia idea che non si dovesse votare PD.
  8. Altra battuta letta su Twitter che sintetizza bene ciò che penso: "per vincere, la sinistra doveva smettere di comportarsi da sinistra. Missione compiuta". Sui temi dei diritti civili, ad esempio, il PD vergognosamente tace. (A chi sostiene che i diritti civili in questo momento di crisi non sono un tema importante, vorrei ricordare che saremmo un Paese democratico e per la democrazia i diritti civili sono IL tema più importante, punto.)
  9. La mia più grande preoccupazione è che adesso Renzi è stato legittimato da un voto popolare, e c'è poco da fare: è uscito dalle Europee grandemente rafforzato sul piano nazionale. Adesso aspettiamoci sfracelli: vedrete che torneranno da subito a bomba con l'Italicum, e con chissà quale altra castroneria a seguire. Purtroppo, la certezza che tra pochi mesi potrò uscirmene con un sonoro "io ve l'avevo detto" non mi consola per niente.
  10. Va notato che l'Italia è in netta controtendenza rispetto agli altri Paesi che hanno sonoramente mazzolato i partiti di governo, dando fiducia ai nazionalisti anti-europeisti. Potrei aprire una simpatica riflessione sul fatto che gli italiani si lamentano dell'euro e poi votano in massa l'unico partito pro-euro, ma preferisco chiudere con una domanda-trabocchetto: siamo proprio sicuri che il voto italiano sia in controtendenza?

giovedì 15 maggio 2014

Meteo

Il primo che mi viene a tiro dicendomi che non è vero che le stagioni sono impazzite, lo malmeno con la stufetta elettrica che ho piazzato in bagno. L'anno scorso di questi tempi eravamo al mare a prendere la tintarella, mentre adesso dobbiamo starcene barricati in casa e fuori tira un vento degno della Siberia, piove e a volte grandina a intervalli random. Io avrei bisogno di nuovi occhiali da sole, ma mi sento abbastanza cretina ad andare in giro a provarmeli bardata con piumino e cappuccio.

mercoledì 14 maggio 2014

Elen síla lúmenn' omentielvo

Il mio lavoro può essere fonte di notevoli frustrazioni. A volte i colleghi si dimostrano parecchio ottusi (d'altro canto, quando mi ci metto so essere parecchio ottusa pure io). Alcuni autori andrebbero picchiati con tutti i volumi dell'Enciclopedia Treccani e quindi spediti in miniera senza troppi complimenti.
Però stamattina il mio capo mi ha incaricato di telefonare a Quirino Principe.

Per chi non lo sapesse, Quirino Principe è - tra le altre cose - il curatore della prima edizione italiana del Signore degli Anelli (Rusconi 1970). Quindi in pratica stamattina il mio capo mi ha incaricato di telefonare a un dio.

Dopo essermi concessa qualche secondo di internal flailing (vediamo, quale potrebbe essere un efficace corrispettivo italiano? Magari chiedo al traduttore di Tolkien, ah ah ah ah) ho composto il numero, auto-intimandomi di essere altamente professionale e di non menzionare hobbit, nani e Legolas nemmeno di striscio. Anche perché, mi sono detta, Principe ha fatto molte altre cose nella sua vita e sarà magari stanco di sentirsi nominare sempre e solo Tolkien a ogni pie' sospinto.

Per tre quarti della telefonata, in effetti, non ho parlato che di lavoro anche se Principe (di nome e di fatto) mi ha reso la vita difficile discorrendo come un gentiluomo d'altri tempi e infilando una dietro l'altra citazioni coltissime (da Calvino in su); proprio il genere di cose che mi manda in brodo di giuggiole riducendomi a una pupazza incoerente, incapace di balbettare altro da "oddio che figata". Siccome "oddio che figata" non è proprio la cosa più professionale da dire quando sei al telefono con Quirino Principe (!!!!) ho pensato bene di tacere. Verso la fine, però, non ce l'ho fatta più e l'ho ringraziato per la traduzione del Signore degli Anelli.

Qui è partita tutta una conversazione molto poco professionale, con lui che mi raccontava aneddoti sulle vicissitudini della traduzione (in particolare quella delle Appendici, soprattutto quella sul linguaggio degli Elfi che pare gli abbia dato parecchio filo da torcere: appena a casa me la vado a rileggere), io che mi indignavo e inorridivo e poco mancava che facessi la ola, e come da qui siamo finiti a parlare di politica non lo so, ma resta il fatto che ci siamo lasciati come fossimo amici d'infanzia.

In tutto ciò sono miracolosamente riuscita ad astenermi da qualunque citazione tolkieniana. Ne sono fiera perché non sarebbe stato elegante, da parte mia.
Il titolo del post fa storia a parte, naturalmente.

mercoledì 7 maggio 2014

Disguidi (e deficienze altrui)

Sono profondamente convinta del fatto che il cliente non abbia sempre ragione, ma che per il solo fatto di acquistare beni e/o servizi debba essere trattato con disponibilità e cortesia (forse è per questo che gli americani mi sono tanto simpatici). Devo dire che questa mia attitudine è ulteriormente rafforzata dalle politiche della mia azienda, che prevedono di fare tutto il possibile per accontentare i nostri utenti.

Del resto, la cosa mi pare anche logica: un utente/cliente soddisfatto è un utente/cliente ben disposto verso l'azienda di turno, e quindi auspicabilmente propenso a ulteriori acquisti.

Capirete bene che, quando l'utente/cliente sono io, mi capita quasi sempre di essere - per usare un eufemismo - poco soddisfatta.
Tralascio di descrivere nel dettaglio gli innumerevoli episodi di interazione con la Pubblica Amministrazione (ultimo caso: attesa di due ore per pagare un ticket che a quanto pare è impossibile pagare on line, e meno male che mi ero portata appresso un libro), basti dire che ben poco ormai ha la capacità di sorprendermi. E tuttavia, un recente episodio mi ha lasciato basita.

E' capitato infatti che mi sia giunta una mail da SDA nella quale mi veniva annunciata la prossima consegna di un pacco. Peccato che io non attendessi alcun pacco, e soprattutto non avessi mai sentito nominare l'azienda mittente (produttrice di forniture per odontotecnici e ortopedici, !).
Convinta che ci fosse stato un errore, ho cercato un indirizzo email per segnalarlo ad SDA ma ho scoperto che NON ESISTE modo per contattarli direttamente; occorre compilare un modulo on line. O meglio: esiste un call center, ma è a pagamento.

Ecco, questa dei call center a pagamento secondo me è una cosa che va vietata per legge (incidentalmente, è uno dei motivi che mi hanno convinto a disdire il mio abbonamento a SKY). Se io ti pago per qualche motivo, tu hai il dovere di fornirmi un sistema per contattarti che non mi costringa a sborsare altri soldi! Specie considerando che nel 90% dei casi sono costretta a contattarti per qualche problema causato da te.

Vabbeh, detto ciò avevo deciso di lasciar cadere la cosa e, nel caso mi fosse arrivato un pacco, limitarmi a rifiutarlo. Il giorno successivo, però, SDA mi ha inviato un'altra mail che dava la spedizione "in consegna". A quel punto, onde evitare problemi, mi sono piegata a compilare il modulo di assistenza on line, specificando nell'oggetto "Assistenza spedizioni in corso" (come da menu a tendina) e spiegando, nel campo "Descrizione del problema", che la spedizione in oggetto risultava in consegna, ma io non attendevo nulla né conoscevo il mittente, quindi immaginavo ci fosse stato un errore.

Bene, la risposta che ho ricevuto dopo qualche ora recitava testualmente: "dal controllo effettuato sul numero di lettera di vettura indicato, la spedizione in oggetto risulta in consegna in data odierna. Per ulteriori informazioni, La invitiamo a compilare nuovamente il modulo online presente sul sito www.sda.it e a selezionare nel campo Oggetto l’opzione Assistenza spedizioni in corso".

Parliamone. Praticamente mi hanno detto ciò che sapevo già (che la spedizione era in consegna) ignorando il motivo per cui avevo scritto. Che razza di assistenza è questa? Il bello è che a questo punto è inutile riscrivere loro, visto che ho la prova provata che non leggono le richieste.

E' inutile riscrivere anche perché, naturalmente, non mi è arrivato nessun pacco (che però sul sito SDA risulta consegnato, ieri alle 18.30 circa, immagino - a questo punto - a un mio omonimo).

lunedì 5 maggio 2014

Gita fuori porta

Come il criminale che torna sempre sul luogo del delitto, insieme ad alcuni amici sono tornata in uno dei miei posti preferiti al mondo. A parte un terrificante e quasi esiziale attacco di allergia, è stata una bella giornata e una delle parti su cui vorrei soffermarmi a riflettere è l'elenco (che riporto più o meno in ordine cronologico) degli argomenti toccati durante il viaggio di andata/ritorno:

1) opportunità di investire soldi in gratta&vinci
2) pettegolezzi su amici comuni
3) opportunità di utilizzare il navigatore (con la seguente conclusione: "non serve, conosco la strada")
4) aneddoti su viaggi passati
5) altri pettegolezzi su amici comuni
6) opportunità di utilizzare il navigatore (con la seguente conclusione: "stiamo girando in tondo da mezz'ora, accendi quel f@$%%$o aggeggio!")
7) politica locale, e suoi agganci a livello nazionale (con la seguente conclusione: "sono tutti dei delinquenti")
8) opportunità di investire altri soldi in gratta&vinci dopo che il primo sia risultato vincente
9) prossime manifestazioni religioso-folkloriche in programma al paesello
10) opportunità di organizzare future gite fuori porta in modo da evitare le prossime manifestazioni religioso-folkloriche in programma al paesello

venerdì 2 maggio 2014

Le mie ribellioni adolescenziali (sono un tipo noioso)

A proposito del mio rapporto difficile con la privazione di sonno...

Quando ero ragazzina, in cucina avevamo un piccolo televisore in bianco e nero. Aveva il rivestimento in plastica rossa, un'antenna che bisognava muovere avanti e indietro (e incrociare le dita) per sintonizzarlo, e un paio di manopole per cambiare canale.
La sera, io e le mie sorelle ci sedevamo a cena guardando i cartoni animati: roba tipo l'Incantevole Creamy, Kiss me Licia (ebbene sì), i Puffi e gli Snorky (che in bianco e nero in effetti non rendevano granché). Alla fine dei cartoni animati era stabilito che ce ne andassimo a dormire.

Col passar del tempo cominciò a darmi fastidio essere costretta a filare a letto alle otto e mezzo, come le mie sorelle piccole; peraltro, la cosa mi tagliava fuori da tutte le discussioni con le mie compagne di classe che al contrario di me tiravano tardi (le dieci e mezzo) e quindi potevano parlare con competenza di causa di programmi da adulti, ad esempio Starsky e Hutch (loro lo chiamavano Staschiacc, ma insomma ci siamo capiti).
Così affrontai mia madre sostenendo con fermezza che, a dodici anni suonati, avevo diritto a un'estensione del coprifuoco. Lei riconobbe la validità delle mie argomentazioni e mi diede quindi licenza di scegliere un giorno alla settimana in cui avrei potuto rimanere sveglia un'ora in più.
Io scelsi il giovedì, perché il giovedì in TV trasmettevano Il tenente Colombo.

A metà puntata già mi si chiudevano gli occhi, ma col cavolo l'avrei data vinta a mia madre andandomene a dormire prima del tempo.