venerdì 30 aprile 2010

Telefonia in fissa

"Dai amore, chiamami al telefono e sentiamo come squilla!"
L'amore mio ha appena finito di configurare, tra mille perplessità, il suo nuovo Blackberry e adesso ha il naturale priscetto di vederlo in azione.
E così prendo il mio cellulare e compongo il suo numero. Entrambi fissiamo lo sguardo ansioso sul Blackberry posato sornione accanto al vecchio telefonino.

Ed ecco lo squillo! Ma... che succede? E' il vecchio telefonino che si accende, suona e vibra tutto.
Io e l'amore mio ci guardiamo perplessi. Poi, un lampo di comprensione gli illumina lo sguardo.
"Ah... Non avevo trasferito la SIM".

Lo amo.

giovedì 29 aprile 2010

Ex abrupto

E nel solito tran-tran fatto di colleghi, telefoni e mail, bollette da pagare, uffici pubblici permanentemente chiusi, operai che trafficano (e sporcano) in casa, serrature che si rompono, malati da accudire, amici dei malati che ti chiamano a ore assurde per chiedere notizie, parenti che si offendono perchè tu non ti fai mai sentire, vicini che gridano bestemmie da far tremare i muri  quando gioca l'Inter, e chissenefrega se sono le tre del pomeriggio di domenica e tu stai facendo un pisolino, ma poi protestano se occupi il loro posto auto per 5 minuti, il tempo di scaricare la spesa, all'improvviso in tutto questo mi è venuto in mente che sono felice.

martedì 27 aprile 2010

Opzione lingua inglese

Lui (che non parla inglese): Dai amore, parla un po' in inglese!
Io: Sure honey, as you like it! I love you so much...
Lui: ...
Io: ...because you're so sweet! You're my little teddy bear...
Lui: ...
Io: ...and I'm going to give you lots of kisses...
Lui: AIUTO! Come si cambia l'impostazione lingua?

(una strip renderebbe meglio, ne sono consapevole, ma come ebbe a dire una luminosa mattina la mia insegnante di educazione artistica, io per il disegno sono negata)

giovedì 22 aprile 2010

Comunicazione di massa

Mi hanno proposto di iscrivere questo blog ad un aggregatore.
A un paio sono già associata, per la verità; me lo chiesero in bello stile e ho accettato senza starci troppo a pensare. Chissà poi se tramite questi canali qualcuno è davvero arrivato qui.

Adesso, su questa nuova proposta, mi sto prendendo del tempo per riflettere. Da un lato il mio ego vede di buon occhio la possibilità di "diffondere il verbo" in lungo e in largo. Dall'altro, mi sembra più significativo che i lettori arrivino intenzionalmente, e non cliccando un link a caso in un mare di altri.

Ho un ego contorto.

mercoledì 21 aprile 2010

Effetto farfalla

Ho capito perché il vulcano Impronunciabile, in Islanda, ha iniziato ad eruttare: è perché, da qualche giorno a questa parte, mi sta andando tutto bene. Pensate che tra la mia vita e un vulcano islandese non ci siano rapporti? Ah, ah, ah, ah! Rido sguaiatamente della vostra ignoranza circa l'effetto farfalla.

Che poi, vorrei rassicurarvi, non ho vinto alla lotteria né Orlando Bloom ha bussato alla mia porta giurandomi imperitura devozione (troppo tardi, cocco, ormai c'è l'amore mio, hai perso la tua occasione): quindi non ci attendono cataclismi apocalittici. Però la famigerata riunione di ieri è andata via liscia,  quando sono tornata a casa - grazie alle congiunture astrali favorevoli dell'altroieri - avevo già la cena pronta, e stamattina arrivata in ufficio il mio computer non si è acceso. Non un segno di vita.

Però si trattava solo del cavo di connessione che faceva capricci, sostituito quello il bestio è qui, più in forma che pria.
E crepi la scaramanzia (rima), ci faccio sopra pure un post. Ecco.

martedì 20 aprile 2010

Caccia al pretesto

Mi serve una scusa, una buona scusa per evitare la riunione di oggi pomeriggio. Il tempo stringe e la scusa dovrà essere davvero validissima, per stare in piedi: il mal di testa che mi sta venendo è appena un'ombra, comunque potrei tenerlo a bada con gli antidolorifici; e il cornetto che ho mangiato alle 10.30 non ha scatenato alcun latente virus intestinale (comunque un virus intestinale così tempestivo non sarebbe credibile).

Temo proprio, ahimé, che non ci sia scampo. Va beh, togliamoci il dente, speriamo almeno che l'agonia non duri troppo a lungo.

lunedì 19 aprile 2010

Incastri

In attesa di domani, che sarà - dal punto di vista lavorativo - un giorno da tregenda, oggi è andato quasi tutto bene. Forse essere buona e docile con mio padre malato aiuta il mio karma, fatto sta che:
- stamattina una delle nostre famigerate riunioni è durata poco meno di un'ora, e non siamo venuti alle mani, contrariamente alle mie fosche previsioni;
- mentre mi accingevo a un lavoro scocciante che proprio non mi andava di fare, mi hanno telefonato per dirmi di sospenderlo (dovrò di sicuro finirlo domattina, con l'acqua alla gola, ma tant'è: diceva Rossella che domani è un altro giorno);
- uscita dall'ufficio sono passata alla ASL per una pratica: non c'era nessuno in coda e ci ho messo 5 minuti di orologio, tragitto in ascensore compreso;
- uscita dall'ASL ho preso al volo l'autobus e in 10 minuti ero a casa;
- da lì, presa la macchina, sono andata in un altro ufficio e ho trovato posteggio proprio davanti: io arrivavo e un'altra auto se ne andava lasciandomi un comodo posto tutto per me. Mai successo in 19 anni di patente, e penso che non mi ricapiterà mai più, almeno per i prossimi 19 anni;
- anche in questo ufficio ho risolto tutto in 5 minuti, quindi ho ripreso la macchina (e quasi mi è dispiaciuto), sono andata a fare la spesa e sono tornata a casa, dopo un'ora scarsa che ne ero uscita.

Un trionfo. Lo so, mi accontento di poco.

Marco on air / 96

passaparola

mercoledì 14 aprile 2010

Egocentrici (e braccino corto) vita natural durante

Devo farvela un po' lunga, perdonatemi, ma ho bisogno di sfogarmi e di un parere: sono io la pazza?

Mio padre ha quello che generalmente, con trito eufemismo, si chiama "male incurabile". Sta cercando di curarsi, per quello che si può, e nel frattempo ha bisogno di assistenza.
Ragion per cui, dopo circa 8 anni di vita beata per i fatti suoi, si è ricordato di avere tre figlie.

Ed eccoci qua, idiote come pochi, a fare le crocerossine.
La sera del sabato santo l'abbiamo passata a cercare affannosamente un infermiere per fargli un minimo di terapia del dolore.
Vabbeh, mica è colpa sua se ha i dolori di sabato santo. Ve lo concedo.
Per fortuna un amico dell'amore mio, infermiere, viene a casa, monta la flebo, ci spiega come fare la terapia, resta con noi fino a notte fonda, torna il giorno dopo (Pasqua) e il giorno dopo ancora (Pasquetta), e rifiuta categoricamente qualsiasi compenso. A stento riusciamo a fargli accettare un minimo di rimborso benzina (abita a circa 15 km da casa di mio padre).
Sempre sia lodato.

Dopo qualche giorno mio padre è stato ricoverato in clinica. Ora è stato dimesso, torna a casa e abbiamo trovato un altro infermiere che venga a fargli terapia.
Sembra tutto sotto controllo, vero? Illusi.

La terapia comprende alcune flebo di fisiologica. Il malato mi ha dunque appena telefonato.
Per inquadrarlo meglio, sappiate che mi fa uno squillo sul cellulare, e poi attende che io lo richiami.
La chiamata era per dirmi di ricontattare P., il santo infermiere di Pasqua, e chiedergli di recuperare - dal dispensario della clinica dove lavora - le flebo di fisiologica e portargliele.
"Ma non te le hanno prescritte?" ho domandato io.
"Sì." "Beh, allora facciamoci fare la ricetta dal medico di base e andiamo noi a prenderle in farmacia."
"Eh, ma è più facile se le prende P."

Gratis.

lunedì 12 aprile 2010

Marco on air / 95

passaparola

Consulenze psicanalitiche coatte

Dunque abbiamo appurato che sono piena di complessi, convinta - a torto, ovviamente - che tutti mi trattino come una deficiente; che mi rifiuto di fare esperienza di vita (questa, giuro, non l'ho ancora capita); che il mio ragazzo mi asseconda e che solo per questo mi ci sono messa insieme, per continuare beatamente a vivere fra le nuvole; che sono una stronza egoista, pronta a rinfacciare tutto ciò che faccio come scusa e giustificazione per farmi i cazzi miei senza un minimo di considerazione per i problemi, le difficoltà e le esigenze degli altri.

E dopo questa analisi psicologica acuta, sottile, argomentata e soprattutto costruttiva, posto che non mi è concessa facoltà di replica, dovrei soltanto guardarmi allo specchio, sputarmi in entrambi gli occhi e poi buttarmi dal primo balcone disponibile.

Va bene. Ma che mi si dica che sono un'ipocrita, interessata solo al denaro, questo no. Questa è la cosa più assurda, falsa e vergognosa che si possa dire di me e io, semplicemente, non l'accetto.

mercoledì 7 aprile 2010

E poi dicono di votare a destra

Lasciate che la giustizia scorra come l'acqua
e la rettitudine come un fiume possente.
(Amos 5, 24)
Ditemi pure che sono una mangiapreti (e anche che un sacco di miei post cominciano con "Ditemi pure" e analoghi), ma poi spiegatemi perché, davanti ad accuse gravissime e molteplici di pedofilia e comportamenti omertosi al limite del favoreggiamento, la reazione delle alte sfere ecclesiastiche è un "Il papa non si farà intimidire".

Intimidire da chi? Dalle vittime che finalmente hanno trovato la forza di denunciare? Dalla giustizia che finalmente segue il suo corso? Da quando per la Chiesa la giustizia è un'intimidazione? Meno male che Pasqua è passata e Gesù è risorto, altrimenti si starebbe di sicuro rivoltando nella tomba.

(- Sì, ma le dimissioni del vescovo pedofilo furono "prontamente accettate".
- Ah beh, allora.)

(E come mai furono "prontamente accettate"? Niente niente, si vociferava qualcosa?)

martedì 6 aprile 2010

C'è grossa crisi

In questo periodo, con ogni probabilità, sarò assente dal blog e dalla blogosfera in genere. Purtroppo ho seri problemi in famiglia, che spero di risolvere (per quel che si può...) al più presto. Spero anche di non cadere di nuovo in una crisi isterica come quella che mi ha preso domenica mattina. Per fortuna ero sola. Anche se, a pensarci bene, la crisi mi ha preso proprio perchè mi sentivo sola.

Lottare contro i problemi è già dura, ma quando poi devi lottare anche contro chi ti sta "aiutando", allora altro che crisi!

giovedì 1 aprile 2010

Non so, non c'ero e se c'ero...

Stavo per scrivere un post "leggero" su quanto mi piace uscire di casa, al mattino, con le cuffiette del lettore mp3 nelle orecchie, quando mi è arrivata una telefonata che temevo di ricevere, e che - come temevo, appunto - mi ha fatto inviperire come una biscia.

Ho un collega, responsabile dei sistemi informativi aziendali, che è un castigo di Dio. Purtroppo ho spesso a che fare con lui perché siamo co-coordinatori del sito web, e così ogni volta che c'è da fare un aggiornamento "pesante" si scatena una specie di guerriglia urbana. La scatena LUI, sia ben chiaro, perché io vorrei solo fare il mio lavoro tranquillamente.

Esempio. L'ufficio commerciale mi avvisa (con mail mandata p.c. anche a lui) che va avviata una promozione sul sito, con sconti su tutti i prodotti. Io giro la cosa ai tecnici che devono costruire le pagine promozionali. Lui dovrebbe aggiornare il prezziario dei prodotti, ma non gli mando alcuna mail dato che l'avviso è arrivato anche a lui (pur se p.c.), e quindi presumo che, conoscendo il da farsi, provveda per quanto di sua competenza.
Illusa!

Oggi dovremmo passare tutto in linea, ma lui "cade dalle nuvole, non sapeva nulla di questa promozione".
Ditemi voi, non dovrei andare a randellarlo?