domenica 31 gennaio 2010

Dopo il sit-in

E così sono andata al sit-in in difesa della Costituzione. A Bari eravamo una cinquantina di persone. Si conoscevano già quasi tutti, a quanto ho capito in gran parte erano andati insieme alla manifestazione del 5 dicembre.

Pochissime le facce nuove. E questo mi ha preoccupato, o meglio ha confermato la mia preoccupazione quanto ad abilità organizzativa. A Parma erano più di 1.000, il più grande corteo mai visto in città; i quotidiani locali hanno parlato del sit-in per giorni e giorni prima di sabato, così anche chi non frequenta la Rete ha avuto modo di informarsi e decidere di partecipare.
Uno dei presenti a Bari lamentava l'assenza di giornalisti e media in genere. Avrei voluto chiedere (ma non l'ho fatto perchè non mi pareva il momento adatto, e poi anche io mi stanco di fare sempre polemica) se gli organizzatori avevano inviato almeno uno straccio di comunicato stampa alla stampa; altrimenti come dovevano fare i giornalisti a sapere che c'era il sit-in?
Che poi, anche su Facebook fino all'ultimo minuto venivano dati due luoghi e tre orari di raduno diversi.

E al sit-in nessun discorso, a parte quello del politico opportunista di turno, che di tutto ha parlato, tranne che della Costituzione, senza che nessuno osasse chiedergli di tornare a bomba.
Insomma, ci sono rimasta male. Non ho la minima esperienza nell'organizzazione di eventi, ma la prossima volta mi darò da fare io.

giovedì 28 gennaio 2010

In memoriam

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
J.D. Salinger, Il giovane Holden (The Catcher in the Rye, 1951)

Sindrome di Stendhal

Quest'estate, in trasferta oltre la linea gotica, ho visitato il Museo di Santa Giulia a Brescia. Museo splendido, avercene così; lo consiglio a tutti.

Tra tutti i "pezzi" esposti (da brava archeologa "romana" cito solo le Domus dell'Ortaglia), sono rimasta letteralmente incantata davanti alla Croce di Desiderio. Sapevo che era conservata nel Museo, ma non ero preparata a trovarmela di fronte in tutto il suo splendore: le foto non le rendono giustizia (tra parentesi, il cammeo centrale l'avevo visto su un sacco di libri, ma non avevo mai realizzato che faceva parte della Croce).

Quali monumenti (in senso lato) vi hanno emozionato di più? Ecco, in ordine sparso, i miei preferiti finora:
(Scrivendo l'elenco così come mi viene in mente, mi rendo conto che non c'è niente di italiano. Possibile? Allora è vero che nemo propheta in patria. Oppure, semplicemente, urge un bel viaggetto.)

martedì 26 gennaio 2010

E ora chiamatemi "bambocciona"

Di recente sono stata contattata dall'ISTAT, che sta conducendo un'indagine sui dottori di ricerca e sul loro inserimento nel mondo del lavoro.
So che anche quelli dell'ISTAT devono lavorare, ma ho educatamente rifiutato di rispondere alle loro domande. Anche perchè, se avessi risposto, mi sarebbe stato difficile continuare ad essere educata.

Il dottorato è stata una delle cose più inutili che io abbia mai fatto. L'unica cosa buona che me ne è venuta, a parte una lautissima borsa di studio di 500.000 lire al mese, è di essermi trasferita a Pompei per due anni, a lavorare come archeologa. O meglio, a fare l'archeologa volontaria, gratis e per la gloria (per mantenermi arrotondavo con altri lavoretti la cospicua borsa di studio di cui sopra).

Dopo di che, passati i 3 anni di dottorato, senza troppa convinzione ho provato qualche concorso per ricercatore universitario; concorsi banditi per UN posto, e tanto valeva inserire nel bando anche il nome e cognome di chi poi l'avrebbe vinto.
Ho provato anche, con ancor meno convinzione, un elefantiaco concorso di abilitazione all'insegnamento, e nel frattempo - per non farmi mancare niente - mi sono specializzata in archeologia romana (questo mi avrebbe permesso, in teoria, di partecipare al concorso in Soprintendenza, le cui materie d'esame, oltre a elementi di diritto delle P.A., sono - tra le altre - archeologia del Vicino oriente e archeologia precolombiana; del resto si sa che i Maya venivano spesso in vacanza in Messapia. Ci ho rinunciato.)

Se sono a fare il mio lavoro (beh, ora sono a scrivere questo post, ma non sottilizziamo...) è perchè, a furia di partecipare a corsi di formazione, corsi di aggiornamento e master più o meno assortiti, sono finita in Casa editrice per uno stage, e di qui non mi sono più mossa. Fortuna. Il dottorato non c'entrava nulla, mi ha solo fatto allungare di una riga il mio curriculum.

E se ho potuto partecipare a corsi, master e stage è perchè sono rimasta a vivere dai miei, e mantenuta più o meno dai miei, fino alla tenera età di 29 anni.
E ora l'ISTAT può classificarmi sotto la voce "bambocciona".

lunedì 25 gennaio 2010

Marco on air / 84

passaparola

Le situazioni di lei e lui / 4

 - Ti dico che io la presa scart non l'avevo proprio toccata!
- Si vede che l'hai urtata senza accorgertene, perchè non era inserita bene!
 - Beh, comunque ora funziona tutto, visto? Non c'era bisogno di arrabbiarsi tanto.
- Grrrr.

- Bene, ora non ci resta che capire come andare in AV. Dov'è il telecomando del televisore?
- Aspetta, fammi cercare le istruzioni in Internet.
- Uhm, ma qui non c'è un tasto AV...
- Proviamo questo, "Source"... ecco, AV, però risulta "non collegato". Dunque, leggiamo le istruzioni...
- E se provassimo a premere qui?

--- POF---

(per chi volesse, ecco prima, seconda e terza puntata)

domenica 24 gennaio 2010

Le situazioni di lei e lui / 3

- Ma scusa, che c'entra il telecomando? Se era già programmato prima che ti mettessi a smanettare...
- Ma per accendere il TV passa dal decoder, quindi...
- Non passa affatto dal decoder! E comunque il decoder si accende, vedi?
- Invece no!
- Invece sì! Il problema è il TV PERCHE' TU TI SEI MESSO A SMANETTARE!
- Ma niente affatto!
- SI' INVECE! MA PERCHE' TI DEVI SEMPRE METTERE A SMANETTARE SENZA PRIMA LEGGERE LE ISTRUZIONI??!! PORC... @##**@# !!!
- ...

5 minuti dopo.
- @##**@# @##**PORC...@# @##**SANT...@# @##**@#!!!
- OK, ma adesso calmati!

- Grrrr... Hai provato a controllare la presa scart?
- Ma se non l'ho proprio toccata!
- Proviamo, va'...
- Insomma, proprio non ti fidi! Se ti ho detto che non...
---POP!---
- Toh, adesso si vede!
- Grrrr...

(per chi volesse, ecco prima e seconda puntata)

sabato 23 gennaio 2010

Le situazioni di lei e lui / 2

- Il TV è morto! Si può sapere cosa hai combinato?
- Niente! Le prese del TV manco le ho toccate!
- Qualcosa DEVI aver fatto, il TV non... ah no, ecco, si accende, meno male...
- Te l'ho detto che non avevo fatto niente.
- Vabbeh, fammi provare SKY...
- ...
- ...
- Beh?
- Il decoder si accende, ma SKY non si vede! Che hai fatto?
- Niente! Ti ho detto che non ho fatto niente!
- Ma prima funzionava, ora non funziona più!
- Per forza, devi riprogrammare il telecomando.
- Come, "il telecomando"?
- Certo! Quando abbiamo comprato il TV nuovo hai riprogrammato il telecomando SKY per fargli accendere il TV, giusto?
- Giusto, ma...
- Ecco, adesso devi riprogrammarlo di nuovo!

(per chi volesse, la prima puntata è qui)

venerdì 22 gennaio 2010

Le situazioni di lui e lei / 1

- Non mi avevi detto che volevi vedere Schindler's List? (Trad: Mi piacerebbe vedere Schindler's List...)
- Mah... Sono quasi le 11, il film è lungo...

5 minuti dopo.
- Il nuovo TV non è collegato al lettore DVD; proviamo a fare i collegamenti, così magari stasera vediamo un pezzo di Schindler's List e poi quando vogliamo lo finiamo.
- Sì sì! (Trad: Vittoria! Si vede il film)
- Allora vado a vedere la situazione dei fili...
- Vai, vai (Trad: bene, così nel frattempo prendo il computer e navigo un po')

- Allora amore, la situazione è questa: il lettore sembra collegato al videoregistratore, che è collegato al decoder, quindi...

--- POF ---

- AAAAAHHH! Il TV è morto! Che cavi hai toccato?

(la versione femminile è qui)

Le situazioni di lei e lui / 1

- Sai, pensavo... Mi piacerebbe vedere Schindler's List.
- Amore, se vuoi lo mettiamo su in DVD.
- Mah... No dai, sono già le 11, è tardi.

5 minuti dopo.
- Beh allora, che dici, mettiamo su Schindler's List?

- Però devo fare i collegamenti tra nuovo TV e lettore DVD. Vado!
- Sì, ma aspetta, stiamo vedendo SKY, fammi spegn...

--- POF ---

- Ecco amore, ho collegato tutt...
- AAAAAHHH! Il TV è morto!

(la seconda puntata è qui, mentre la versione maschile di questa storia è qui)

giovedì 21 gennaio 2010

Cesare, se ci sei batti un colpo

[...] Una società civile, una collettività, può vivere in base a norme morali che non hanno bisogno di una sanzione religiosa.

[...] Il Cristianesimo gode, rispetto alle altre religioni, di un grande vantaggio: vale a dire, di essere nato nella grande cornice giuridica dell'Impero romano. E questo ha fatto sì che lo stesso Gesù Cristo, nel Vangelo, ammonisca i suoi discepoli dicendo loro: "Date a Cesare quel che è di Cesare" (anche se naturalmente le Chiese cristiane, cattoliche o protestanti che fossero, hanno sempre cercato di aggirare, e talvolta han dovuto soltanto subire, questo precetto).
Ma il principio del "date a Cesare quel che è di Cesare" presuppone una cosa, vale a dire, presuppone che Cesare abbia la voglia, la dignità e la forza di rivendicare ciò che è suo [...].
(Massimo Firpo, La scomunica di Lutero e la frattura della cristianità, Lezioni di Storia - Crisi e rivoluzione, Roma, Auditorium, 10/01/2010)

mercoledì 20 gennaio 2010

Le Primarie del PD: dalla teoria alla pratica

Uno dei miei amici blogger, lettore affezionato, leggendo questo post mi ha gentilmente mandato una mail raccontandomi la sua esperienza (eh sì, lettore del mio blog ed elettore alle Primarie del PD... un vero masochista!), e mi ha dato il permesso di pubblicarla a patto di rispettare il suo anonimato.
Perciò lo ringrazio in forma anonima :) e riporto fedelmente quanto mi scrive.

Alle scorse Primarie del PD del 25 ottobre 2009 ho votato perchè credevo fosse giusto dare un segno di presenza e partecipazione popolare (pur non avendo mai avuto l'intenzione di votare per il PD). Più che un "voto per" il mio è stato un "voto contro"... infatti volevo far parte di quella marea di persone che aveva tra l'altro anche l'intenzione di dare indirettamente un messaggio tra le righe a Berlusconi, e cioè qualcosa che suonasse più o meno così: "Caro Silvio, credi di avere un consenso illimitato ma qui c'è anche tantissima gente che non la pensa come te..."

Le Primarie del PD

Visto il vergognoso maneggio che si sta intraprendendo qui in Puglia (e sospetto anche altrove), ho la tentazione di andare a votare alle Primarie a Bari. Ma, a parte il fatto che non riesco a sapere dove sono i seggi, a parte il fatto che occorre dare un contributo "volontario" di un euro (il regolamento delle primarie non dice dove sono i seggi, ma si preoccupa di specificare l'entità dell'oblazione: non male come dichiarazione d'intenti), la cosa che proprio non mando giù è la necessità di sottoscrivere, "con firma leggibile", una "dichiarazione di condivisione del progetto politico dell'Alleanza di Centrosinistra" (sic).

Cosa che proprio non mi va di fare, intanto perchè non ho idea di quale sia questo progetto politico del Centrosinistra; e questo sarebbe niente, ma ho il fiero sospetto che neanche il Centrosinistra sappia qual è il progetto politico del Centrosinistra. Anzi, che manco ce l'abbia un progetto politico. A parte, ovviamente, quello di svendere l'Acquedotto Pugliese a Caltagirone (cfr. alleanza con UDC).

Poi mi direte: tu vai, firma, vota per Vendola e poi impippatene della firma e alle elezioni regionali fai un po' quello che ti pare (come se fossi nella Casa delle Libertà).
Il fatto è che io alla mia firma e alla mia parola ci tengo. Ecco perchè non sono in politica.

E poi sono convintissima che, se alle Primarie vincesse Vendola, troverebbero un sistema legalissimo per annullare il risultato.

martedì 19 gennaio 2010

Compagno al duol

Secondo Renato Schifani (che è sempre presidente del Senato, quindi seconda carica dello Stato, eh? Non dimentichiamocelo), le colpe dei ladrocinii di Craxi erano "dell'intero sistema".
Erano?

E come la mettiamo adesso che anche Niki Vendola (a quanto pare, nel momento in cui scrivo mancano conferme) è stato indagato per concussione? Diremo che si tratta di giustizialismo a orologeria? Ci giustificheremo con la scusa che così fan tutti? E perchè poi uso la prima persona plurale quando io personalmente non sono di Sinistra e Libertà (o comìunque si chiami adesso), nè di Rifondazione, nè tesserata di alcun altro partito?

Anzi, a dirla tutta sono in un periodo di "stanca" e di disinteresse verso la politica, o meglio la pseudo-politica di casa nostra (avevo scritto "di cosa nostra", con un lapsus che più freudiano non si può). Tra battaglie pretestuose che fanno passare sotto traccia le leggi ad castam e sotto silenzio i problemi reali, polemiche basate sul niente, celebrazioni di conclamati criminali latitanti, distinguo di lana caprina e urla che nemmeno al mercato, non ho più neanche la voglia di capirci qualcosa. Non dico "se la vedessero tra di loro" perchè è esattamente quello che stanno facendo da decenni, con i bei risultati che la disinformazione ci nasconde, ma che viviamo lo stesso sulla nostra pelle. E non dico che voglio emigrare, perchè ho faticato per costruire la mia vita, e non mi va di chiuderla qui per doverla ricostruire daccapo altrove.

lunedì 18 gennaio 2010

Marco on air / 83

passaparola

Cari lettori

Non so se per cause fortuite o per il mio recente iper-attivismo nel Popolo Viola (dove però mi firmo con il mio vero nome, abbandonando ogni pseudonimo; nè mi pare di aver linkato questo blog; boh), ma negli ultimi giorni la lista di followers di questo blog ha acquistato BEN altri 2 membri. Grazie, grazie! Ora che sono praticamente una leader d'opinione ;) toccherà pensarci bene agli argomenti dei nuovi post, sviscerare tematiche globali.

E qui è grande la tentazione di proporre un dibattito sul perchè quest'anno ai saldi non sono riuscita a comprare niente.

Sono andata un po' a sbirciare tra i referrer, per cercare di capire da dove arrivano tutti questi lettori e come hanno fatto a capitare qui. Diversamente da altri blog, non ho una lista di chiavi di ricerca strane con cui sollazzarvi, a parte forse "amici che non ti telefonano" (beh, in effetti sono io; mail quante ne volete, ma piuttosto che telefonare mi strozzo da sola con il cavo del telefono - ho una lievissima idiosincrasia per il telefono - meno male che a casa ho il cordless) e "arrovellarsi il cervello dizionario" (che ti arrovelli a fare? Chiedi a me. Alle medie mi chiamavano "Il piccolo Palazzi". "Idiosincrasia" significa "fobia, avversione verso qualcosa/qualcuno").

Dunque non ho molti indizi. Potreste pure lasciare qualche commento, comunque, per spiegare come siete finiti nel mio blog, perchè ci tornate (nel caso) e anche perchè commentate pochissimo (colpa mia, lo so, sono troppo autoritaria ed assertiva; pazienza, posso sempre andarmi a rileggere il dizionario).

giovedì 14 gennaio 2010

Persona non grata

Non sempre si possono scegliere le persone con cui si ha a che fare, e spesso si tratta di soggetti decisamente sgradevoli, tanto che tiriamo un sospiro di sollievo quando la strada si biforca e li vediamo allontanarsi sempre più da noi. Ma dato che la vita è lunga e fa molti giri, come diceva un personaggio che ho molto amato in La casa degli spiriti della Allende, succede a volte che questi elementi ci ricapitino tra i piedi.
Allora non ti resta che prepararti spiritualmente e cercare di limitare i danni.

Oggi mi sono scontrata - solo via mail, non di persona (meno male) - con una di queste nefande presenze, con cui per mia fortuna non avevo più contatti diretti da anni. Il figuro in questione, fortemente compreso e convinto della sua importanza, della sua intelligenza, della sua cultura, credo anche della sua prestanza fisica (anche se è un ciospo) riuscì un tempo a farmi le scarpe lavorando accortamente alle mie spalle. Ero giovane e ingenua. Ora non sono più tanto giovane.

Ingenua, ahimè, lo sono ancora. Difatti quando una mia cara amica che lavora con lui (porella) mi ha chiesto una mano, invece di opporre un cortese ma fermo rifiuto, mi sono prestata. Ben mi sta.
Tanto mi fa ribrezzo il losco individuo, che nello scambio di mail di cui sopra sono disposta a lasciargli l'ultima parola (il che per una donna è un'enormità) pur di limitare al massimo le interazioni. Lui presumerà di averla avuta vinta. E in effetti, la sua magra figura è già riuscito a farla.

Terremoto globale

Lavoro, scherzo con i colleghi, mi informo sull'organizzazione dei sit-in per la Costituzione (il 30 gennaio, se ancora non lo sapeste), scambio sms con fidanzato e amici. Poi, tra una cosa e l'altra, vado su Repubblica.it e mi ricordo che ad Haiti un terremoto epocale ha decimato la popolazione.

Mi sembra così assurdo che la mia vita continui come al solito, come se nulla fosse, divisa tra mille eventi di nessun conto se confrontati con catastrofi del genere. Sarà che i media e soprattutto il web annullano le distanze. Ed è pur vero che non posso farci niente, a parte mandare il mio contributo nell'inevitabile e ormai consueta catena di solidarietà.

Potrei mollare tutto e partire come volontaria. Ma non me la sento di mollare la mia vita, proprio adesso che sembra aver trovato dei punti fermi. Eppure questa volta, più ancora delle precedenti, mi pare profondamente assurdo e ingiusto che tutto vada avanti come sempre, che nulla cambi. Che cosa poi debba cambiare, davvero non lo so.

mercoledì 13 gennaio 2010

Sono su Micromega!

Ebbene sì! Come un vero "intellettuale di sinistra", anche io ho avuto l'onore di comparire nelle pagine di Micromega, e precisamente nel numero tutto viola dedicato al No-B. Day, il primo del nuovo anno.

Il piccolo resoconto della "mia" manifestazione, che avevo scritto di getto dopo aver visto l'invito della Redazione, è stato pubblicato par pari, senza tagli e correzioni. Beh, non servirà assolutamente a niente, e hanno pure scritto che sono di Milano (non è vero, je sso' dde Bbare!) però per me è comunque una bella soddisfazione. Non vi nascondo che appena ho avuto in mano la rivista ho cercato il mio nome (dalla Redazione non avevo avuto alcun avviso), e quando l'ho visto mi sono emozionata.

Valeva la pena di farsi regalare l'abbonamento :)

martedì 12 gennaio 2010

Venuta a mancare

E' morta Miep Gies, la segretaria di Otto Frank, che aiutò lui, la sua famiglia e altre 4 persone a nascondersi dallo sterminio nazista.
E' una donna che mi ha sempre affascinato, probabilmente anche perchè so che, al suo posto, non avrei mai avuto lo stesso coraggio.

Lei ha sempre sostenuto di non essere un'eroina, ma di aver semplicemente fatto la cosa giusta. Il che, in effetti, dovrebbe essere la normalità, non l'eccezione.
Non a caso oggi la commemorano per aver salvato il diario di Anna Frank, cosa del tutto incidentale. Dire di lei che salvò il diario è forse la cosa più facile da fare, ma non la cosa giusta.
Chissà come si sentiva fuori posto, ormai, in questo mondo.

sabato 9 gennaio 2010

Equazioni algebriche

Cortesemente

Lo so che sono fissata, ma non posso farci niente (o non sarebbe una fissazione); l'uso scorretto di grammatica e sintassi mi dà fastidio fisico.
(Sono pure conservatrice, peggio dell'Accademia della Crusca: continuo a scrivere "se stesso" anche se l'uso corretto, oggi, vuole "sè stesso". Anni e anni per imparare a levare l'accento e poi ti cambiano le regole.)

E quindi per me è un tormento leggere - cosa che avviene quasi sempre - "si chiede cortesemente di fare questo o quello". Perchè è un tormento? Beh, innanzitutto perchè è chi è richiesto di fare questo e quello che dovrebbe farlo, si spera, con cortesia. E poi perchè sottolineare la cortesia della richiesta ("visto come sono educato?") è, secondo me, una cafonata.

Perciò vi prego, quando parlate con me, di evitare quell'espressione. Cortesemente.

venerdì 8 gennaio 2010

Manutenzione straordinaria

Mi ero stupita del fatto che, dopo anni e annorum, stessero ridipingendo la facciata dell'Ateneo (sede "storica", anche se non unica, dell'Università di Bari).

Peraltro, tutta bianca (e non squallidamente beigiolina come in questa foto) è proprio bella, sembra una torta rivestita di glassa.

Conoscendo i miei polli, ho subito immaginato che sotto ci dovesse essere qualcosa, chessò, un evento particolare che giustificasse il restyling.
(Pregasi notare che hanno ridipinto solo la facciata. Gli altri prospetti fanno schifo come sempre. Forse pensano che troppi cambiamenti in una volta potrebbero disorientarci.)

giovedì 7 gennaio 2010

Controindicazioni

Stare a dieta non sarebbe poi tanto male, se non fosse che ho sempre fame.

(Sono a dieta da 14 ore circa.)

martedì 5 gennaio 2010

Del taggare e di altre omologazioni

Tanto per restare in argomento... Quando ho creato questo blog, ho immaginato anche le etichette con cui catalogare i vari post.

(Per inciso: odio dire "etichette", preferisco "tag"; ma "tag" è una paroletta così corta che mi sembra quasi di non riuscire a leggerla, e aggiungere una S per formare "tags" al plurale mi pare un inutile snobismo.)

Dunque dicevo, mi sono inventata delle etichette di mio gusto, spiritose (almeno nelle intenzioni), per dare un tocco di originalità in più al tutto.
Poi, bloggando e lurkando, ho imparato che "lurkare" significa "leggere i blog degli altri senza lasciare commenti"; e lurkare è un comportamento poco educato, a quanto pare (non sono molto d'accordo, io preferisco che mi lurkino piuttosto che ricevere n+1 commenti insipidi e/o non in tema con il post, lasciati giusto per fare un commento, o per senso del dovere) (Oddio, ora sì che qui non commenterà più nessuno. Beh, almeno lurkate).

E poi ho scoperto che è meglio taggare i propri post con etichette "standard", o comunque riconoscibili dai motori di ricerca, in modo che più utenti possano essere indirizzati al tuo blog. Qualcosa tipo, che so: "politica" o "satira" (beh, magari anche un po' meno generiche, che è meglio).

Beh, alla faccia di Google e compagnia, io mi tengo le mie etichette strambe e pazienza se nessuno mai mi troverà.

(E le "altre omologazioni" del titolo? No, niente, il post è finito qui, ma il titolo così suonava meglio.)

lunedì 4 gennaio 2010

Anno nuovo

Arrivo al primo post del nuovo anno dopo una lunga pausa, dovuta in parte alle vacanze natalizie, e in parte al fatto che il mio notebook è ancora in assistenza, e con quello che mi è stato gentilmente prestato (grazie, amore mio) non mi sento totalmente a mio agio e libera di navigare, scaricare, pasticciare.
Se non altro, in questa pausa parzialmente forzata ho ripensato a questo blog in quanto tale, chiedendomi se valesse poi la pena di tenerlo in vita dopo più di tre anni: un record per me, che non sono mai riuscita a tenere un diario personale per più di tre giorni.

In effetti, questo blog è molto poco diario, nel senso che non scrivo quasi mai - se ben ricordo - quello che faccio durante il giorno. Nè mi capita spesso di fare riflessioni filosofiche o pensieri profondi (sto leggendo L'eleganza del riccio), quindi non posso scrivere manco quelle. Dunque mi chiedo intanto come ho fatto a scrivere qualcosa qui per più di tre anni, e poi a chi possa interessare leggere quello che scrivo (eppure a qualcuno interessa, dato che al momento conto ben 17 Google followers).

E mi domando anche quale carattere possa avere assunto, dopo tre anni, questo blog a cui all'inizio non avevo dato programmaticamente alcun carattere, proprio per vedere quale direzione avrebbe preso, se fossi riuscita ad andare avanti per un po'.

Immagino - e mi auguro - che il carattere del blog sia il mio carattere. E allora mi chiedo: io, che carattere ho?

Marco on air / 81

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