mercoledì 31 dicembre 2014

Fotoreporter



#makingof #panzerotti #newyearseve

Since there's no place to go...

Avevamo fatto piani, per la notte di Capodanno. Piani elaborati. Piani a base di parenti in arrivo, feste in piazza e, soprattutto, panzerotti.
Poi stamattina ha cominciato a nevicare.

Qui, al profondo Sud, dove già due gocce di pioggia sono 'na tragedia, una nevicata discreta è l'apocalisse. Gente bloccata in casa che si preoccupa di cosa mangiare (manco dovessimo restare isolati per mesi, e quand'anche fosse vi assicuro che le provviste fatte per il cenone basterebbero), telefonate frenetiche, piani cancellati, disperazione lacrime e stridor di denti.

Io e l'amore mio, in controtendenza come sempre, ci siamo alzati stamattina presto per ammirare la nevicata, giulivi e festosi. Poi l'amore mio, armato di maglia termica e scarponi, è uscito con gli amici - in controtendenza pure loro, perché uno gli amici se li sceglie - per fotografare il paesaggio imbiancato. Io le foto le ho fatte comodamente dalla finestra, poi ho a lungo dibattuto se mettermi a infornare biscotti; poi, viste le provviste di cui sopra, ho preferito spalare la neve dal vialetto di casa.

Mi sentivo tanto in una striscia di Calvin&Hobbes. E ho scoperto che spalare la neve stanca.
(Peraltro ce n'era almeno una quindicina di centimetri, rapidamente ghiacciata.)
Ora, a parte tutto, vorrei capire come eliminare la neve anche dal terrazzo, dove non posso spalare per motivi logistici che qui non vi sto a dire. Secondo voi, se butto qualche secchiata d'acqua, la neve si scioglierà sua sponte?

Fotoreporter



#Bitonto, #Alaska

Fotoreporter



Dalla mia finestra (l'ibisco non l'ha presa bene) #snowing #Bitonto

venerdì 19 dicembre 2014

Non ho aspettato dieci anni per questa boiata, ovvero la mia recensione a "Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate"

Torno adesso dal cinema dove ho visto la terza parte de "Lo Hobbit", e dire che mi ha fatto pena è dire poco. Siccome voglio sentirmi libera di dissezionarlo e demolirlo in dettaglio, e per evitare spoiler ai poveri malcapitati che ancora dovessero vederlo (ma datemi retta, risparmiatevi soldi e fatica), nascondo il resto di questo lungo post catartico qui sotto.

Fotoreporter



Ready for the Battle #TBOTFA #Hobbit

giovedì 11 dicembre 2014

Mr. Yunioshi

Uso Tumblr praticamente solo per leggere gli spoiler sulle mie serie TV preferite. Ne deriva che praticamente tutti i blogger che seguo sono ragazzi tra i 17 e i 30 anni.

E mentre io, dall'alto della mia più che quarantenne adultità, mi occupo per l'appunto solo ed esclusivamente di serie TV, questi ragazzi bloggano dei più disparati argomenti. Mi colpisce in particolare, e mi fa ben sperare, quanto si appassionino di politica.

Molto spesso mi fanno riflettere su cose a cui non avevo prima dedicato neanche un fuggevole pensiero. Ad esempio su quello che, ho appreso, si definisce whitewashing, ossia la pratica di far interpretare, al cinema (soprattutto, ma mi figuro anche in teatro), ruoli di persone di colore ad attori "bianchi".

(Il fatto di dover, ancora alla fine del 2014, parlare di persone bianche o di colore, anziché di persone tout court, mi provoca grande disagio ma constato che non saprei come spiegarmi, altrimenti, in questa circostanza).

mercoledì 10 dicembre 2014

Art Attack

Giorni fa, sugli alberi dei giardinetti di fronte al mio ufficio, hanno appeso dei cerchi: sembrano hula hoop ma in effetti sono dei tubi luminosi che all'imbrunire si illuminano di rosso acceso.
Sono, lasciate che ve lo dica, orribili.

Per qualche giorno ho mugugnato sul pessimo gusto esibito dall'amministrazione comunale nello scegliere le luminarie natalizie, poi guardando meglio mi sono resa conto che su ciascuno di questi cerchi è scritta una parola. Ha quindi subìto un colpo la mia ipotesi che i cerchi rossi volessero simboleggiare - male - le palle dell'albero di Natale.

Fatta qualche ricerca, ho scoperto che trattasi invece di installazione di arte moderna, acquistata dal Comune per la modica cifra di 40mila euro. 

Detto ciò, mettetevi nei miei panni e immaginate di trovarvi una ventina di questi cosi davanti al naso, tutti i santi giorni.

Cosa vorrà mai significare questa installazione? - vi chiederete voi.
Bella domanda.

giovedì 4 dicembre 2014

Ci avrei scommesso

Oggi non vedevo l'ora di tornare a casa perché avevo un sacco di cose da fare. Difatti, il mio treno è arrivato in ritardo di quasi 20 minuti.
Finalmente a destinazione, e carica di borsa cestino del pranzo e piantina di limone dell'AIL che non poteva che essermi recapitata stamani, vado di gran carriera a fare la spesa.
Coda infinita all'unica cassa aperta.

Giunta al portone di casa, mi rendo conto di non avere le chiavi in borsa. Telefonata frenetica all'amore mio che naturalmente non è nelle vicinanze e non può venirmi in soccorso. Indi per cui rapido dietro-front e, sempre carica di borsa cestino del pranzo piantina di limone e sporta della spesa (sta diventando una canzone di Branduardi), vado dai suoceri che per fortuna abitano nei pressi e sono stati previdentemente muniti di copia delle chiavi. Ritorno a casa, che ve lo dico a fare carica di borsa cestino del pranzo piantina di limone sporta della spesa e chiavi, per appurare che (meno male) le mie chiavi erano appese al loro posto, dove a quanto pare avevo ritenuto utile lasciarle stamattina.

Dopo di che, al diavolo tutto e mi sono schiantata sul divano.
Dimenticandomi completamente che dovevo avviare la lavastoviglie.
Non sto bene.

(Giova precisare che il fatto di non trovare le chiavi di casa in borsa non mi ha preoccupato più di tanto. Io non sono il tipo che perde le chiavi. Io perdo direttamente tutta la borsa.)