giovedì 27 maggio 2010

Girl power

OK, la giornata non è cominciata nel modo migliore.
Pregustando il momento di indossare le mie meravigliose & fighissime scarpe nuove, modello "Carrie-Bradshaw-mi-fa-un-baffo", ho infilato l'apposita gonna.
Strettissima (argh!). Mi sono dovuta cambiare.
Ho messo una gonna che, prima, mi stava larga e che avevo conservato nell'armadio come monito a non ridurmi più così.
Arrivo in ufficio, e il computer funziona a ritmo di bradipo.
Sono quattro giorni che va a rilento. L'unica cosa più lenta, sarà il tecnico che deve venire a vedere cosa c'è che non va.

OK, la giornata non è cominciata nel modo migliore, e prosegue peggio.
Un dirigente ha chiamato apposta per farmi una cazziata (inutile) e l'ha fatta con tono paternalistico, del tipo "neanche ti accorgi di aver sbagliato, povera piccola, ora ti spiego io come dovevi fare".
Odio quando fanno così. Preferisco che mi dicano in faccia: "Ma che hai combinato?" Semplici, diretti. Se il rimprovero è giusto, lo accetto senza problemi e mi adopero per sistemare tutto.
Poi mi ha chiamato l'iper-Capo (giornata di telefonate, questa) per dirmi che dobbiamo fare una cosa urgentissima. Prima di subito. Come farla, non si sa ma non è un problema suo: non per niente è l'iper-Capo.
Sono andata a prendermi un caffè il che, in effetti, non è stata una mossa utile per calmarmi. Anche perchè il caffè era amarissimo.

OK, la giornata non sta andando granché bene.
Però ho le scarpe nuove fighe. E tanto basta.
A volte un approccio femminile è il miglior training autogeno.

PS: se non sapete chi è Carrie Bradshaw, probabilmente siete uomini. Quindi non potete capire. Peccato.

mercoledì 26 maggio 2010

Chi l'avrebbe mai detto?

Ho pagato 36,15 euro per farmi prelevare il sangue.
La ricevuta del laboratorio analisi mi qualifica come "abbiente".
Meno male che mi hanno avvisato.

martedì 25 maggio 2010

Cause di forza maggiore

Dopo qualche giorno di latitanza, un lettore ha chiesto notizie. Lo ringrazio caramente: ora mi sento una "vera" blogger, una di quelli con millemila fan e follower e come li vogliamo chiamare. Devo dire che è stata un'emozione pensare che qualcuno attenda, magari anche con una certa impazienza, il mio prossimo post e si preoccupi (o si spazientisca) se l'aggiornamento si fa attendere!
Lo so, mi sto esageratamente montando la testa :P

Ebbene, mi piacerebbe poter dire che la mia latitanza è dovuta a qualcosa di eclatante, ma in verità, molto semplicemente, la vita se ne infischia del blog ed è andata avanti come un treno trascinandomi in una giostra di impegni. Per cui, per giorni e giorni, il computer è rimasto a prendere polvere e non ho avuto nemmeno il tempo di spolverarlo.

Non so se è una condizione comune, ma ogni volta che tento di impormi una routine e di seguirla con una certa costanza, puntualmente interviene qualcosa a mandarla a gambe all'aria. Mi ero fatta un così bel piano a base di "ufficio - spesa - pulizie di casa - ginnastica - non mangiare schifezze - cucinati qualcosa di sano", e adesso, per cause di forza maggiore, è saltato tutto.

Beh, a questo punto dato che la prova costume andrà comunque male, qualche schifezza posso pure concedermela.

Marco on air / 101

mercoledì 19 maggio 2010

Quando verranno a prendermi, saprete il perché

Ai deputati e senatori IDV eletti nella circoscrizione Puglia
Al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
e p.c. al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
al Presidente del Senato Renato Schifani (scriverlo mi ha fatto impressione, NdR),
al Presidente della Camera Gianfranco Fini,
alle redazioni di Repubblica, il Fatto, il Giornale e Libero (eh eh eh, NdR)

Oggetto: proposta di legge urgente

Gentili signori,
sono una vostra elettrice (Collegio senatoriale, Circoscrizione Camera e Regione Puglia).

Considerando:
- che la crisi economica europea e mondiale e il grave indebitamento dell'Italia rendono indispensabile una prossima manovra economica, che si annuncia fondata soprattutto su tagli alla spesa pubblica;
- che gli stipendi a parlamentari e amministratori regionali sono tra i più alti in Europa, ammontando a più di 15.000 euro netti mensili per i deputati e più di 13.000 euro netti mensili per i senatori, esclusi assegno di fine mandato, vitalizio e rimborso di spese sanitarie, e senza contare gratuità e agevolazioni anche non connesse alle necessità e agli obblighi dei relativi uffici (p.es. le tessere gratuite per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea valide anche per spostamenti privati); mentre un assessore regionale si deve "accontentare" di circa 7.000 euro netti mensili;
- che, di contro, il rendimento dei parlamentari è bassissimo, venendo stimato proprio in questi giorni a circa 16 ore lavorative a settimana per i deputati (come stigmatizzato dallo stesso Presidente della Camera) e a poco più di 9 ore lavorative a settimana per i senatori;
- che a fronte di 40 ore lavorative a settimana, la sottoscritta percepisce stipendio mensile di circa euro 1.500 al netto di imposte e tasse tutte regolarmente pagate;
- che pertanto risulta risibile, se non addirittura provocatorio, il taglio del 5% degli emolumenti sopra ricordati, proposto da un Ministro di questa Repubblica (faccio presente a tal proposito che il compenso mensile di un Ministro ammonta, all'incirca, a 17.000 euro, cioè è in pratica assimilabile al mio reddito annuale);
- che, infine, siete eletti a nostri rappresentanti per fare gli interessi dell'Italia e dei cittadini italiani, e non per farvi gli affari vostri;

vi chiedo di farvi promotori, ciascuno nell'organismo di appartenenza, di una proposta di legge URGENTE per ridurre, in prima battuta, gli emolumenti dei rappresentanti nazionali e regionali del 50%, e quindi per equipararli gradualmente allo stipendio medio dei cittadini italiani, eliminando nel contempo ogni agevolazione e gratuità non connessa alle esigenze dell'incarico rivestito.

Lascio a voi valutare l'opportunità di fissare, contemporaneamente, un tetto massimo alle retribuzioni dei top manager di Enti e aziende pubbliche e private, e dei dirigenti della P.A.

In fiduciosa attesa del vostro sollecito riscontro, con risposta scritta (che mi riservo di rendere pubblica) entro i termini di cui alla l. 241/1990, e di un altrettanto pronto vostro intervento, porgo distinti saluti.

(Lettera effettivamente inviata per email. L'email diretta di Napolitano e Fini è risultata irreperibile, ho dovuto compilare un form on line e inserire obbligatoriamente il mio indirizzo. Immagino non scomoderanno le teste di cuoio per me, basteranno due carabinieri, come per Pinocchio.)

Update: Azz, ho sbagliato: dovevo inviarla per PEC! Vero che, ci scommetto, nessuno di questi soggettoni ha la PEC...

martedì 18 maggio 2010

Priorità

C'è grossa crisi, l'Euro cola a picco, il governo (sic, NdR) progetta tagli agli stipendi e blocchi alle pensioni, propone una risibile riduzione del 5% dei compensi ai politici e intanto progetta un vitalizio per gli stessi politici, amministratori locali compresi; avanza il disegno di legge anti-intercettazione nonostante le proteste di (alcuni) editori e (alcuni) giornalisti, mentre, tanto per gradire, anche studenti, insegnanti e universitari si ribellano allo sfascio dell'istruzione pubblica e della ricerca; nel resto del mondo, fra attentati terroristici, inondazioni e sversamenti di petrolio, sta succedendo di tutto.

E il "lancio" di Repubblica.it è sulla lista dei convocati per i Mondiali annunciata da mister Lippi.
Ci chiediamo ancora com'è che non stiamo facendo la rivoluzione per le strade? Eh? Vogliamo chiedercelo?

Alla guida


Ho scoperto Stripgenerator... Fuggite finché siete in tempo!

lunedì 10 maggio 2010

Degna del Mensa

Perché bisogna essere intelligenti. Ma questo significa cominciare dalla fine, e sarà invece meglio cominciare con ordine, ossia dall'inizio, come insegna il Brucaliffo. Nella fattispecie, con due premesse.

Premessa 1: mia nonna abitava in un appartamento esattamente sopra il nostro, con una scala interna. Ora che nonna purtroppo non c'è più, abbiamo deciso di vendere la sua casa, eliminando la scala interna e chiudendo il vano di comunicazione, in modo che i due appartamenti siano del tutto indipendenti.

Premessa 2: data la cronica scarsità di spazio negli armadi (tre femmine in casa, per tacer di mamma, e non aggiungo altro), avevo pacificamente invaso un comò di nonna per conservare i miei maglioni, d'estate, e le mie magliette, d'inverno. Il comò essendo ubicato proprio nella stanza con la scala comunicante, ne derivava un relativamente semplice e rapido su-e-giù nel fatidico momento del cambio di stagione.

Ordunque.

Per eseguire i lavori di cui alla premessa 1, abbiamo accatastato in un angolo tutti i mobili della stanza interessata.
Il comò con le mie magliette è proprio in fondo in fondo, faccia al muro, dietro divani, armadi e poltrone.
Irraggiungibile. Lui e le magliette. Per almeno altri 10 giorni.

Ora fa caldissimo e io non ho niente da mettermi.
Perché bisogna essere intelligenti, appunto.

Marco on air / 99


L'amore mio, quel mangiapreti

(Clicca sulla foto per ingrandire)
Fare il prete è bello... ti risolve anche i problemi di parcheggio!

(OK, urge una spiega: in gita in un ridente paesello della Capitanata, l'amore mio ha notato questo cartello che lo ha colpito e dilettato assai, tanto da indurlo a fotografare la scena appositamente per il blog, e con la chiosa che doverosamente ho riportato sopra. NB: lo stipite che si intravede all'estrema destra - e come ti sbagli? - è la porta della sacrestia.)

venerdì 7 maggio 2010

Genesi

Dio fece il mondo in sette giorni.
Quanti ne serviranno a me per attivare la casella di posta elettronica certificata (PEC), gentilmente offertami dal Governo nella personcina del ministro Renato Brunetta?

Primo giorno
Orsù, accediamo al sito web per richiedere la PEC.
"Ci dispiace: abbiamo raggiunto il numero massimo di contatti. Il server è down. Ritenta, sarai più fortunato."

Secondo giorno
Idem. La fortuna non mi è amica.

Terzo giorno
Idem, ma i blog di tutta Italia stanno prendendo per i fondelli il server a misura di ministro.

Quarto giorno
Apperò! Il server è stato potenziato, e al primo colpo riesco a compilare tutto il form (non a misura di ministro).
Ora la mia casella PEC è creata. Che carina.
Occorre solo "attivarla recandosi presso un Ufficio postale abilitato".
Uhm. In Genesi non si parlava di "attivazione".

Ma la PEC non doveva servire proprio per comunicare con uffici etc. senza dover andare in Posta a fare la raccomandata?
Mistero della fede.

Orsù, rechiamoci presso un Ufficio abilitato. Fortuna che è vicino casa.
- Salve, dovrei attivare la mia casella di posta elettronica certificata.
Sportellista A (infastidita): - Eh ma io non posso, solo un collega ha fatto il corso di aggiornamento e ora non c'è...
Sportellista B (in stereo): - Eh ma non c'è linea adesso...
Sportellista A (con tono "sono superiore e adesso ti colgo in fallo"): - E poi servono carta d'identità e codice fiscale, ce li ha?
- Sì.
Sportellista C (con tono "ah-ah, risolvo tutto io, e adesso ti colgo in fallo"): - Ma si deve prima registrare al sito, lei si è registrata?
- Sì.
Panico. Le scuse cominciano a scarseggiare.
Sportellista A: - Ma quando si è registrata?
- Stamattina.
Sportellista A (sollevata): - Allora non possiamo procedere, devono passare almeno 24 ore dalla registrazione!
Siano rese grazie a Dio.

Quinto giorno
Stesso Ufficio postale (quello vicino casa).

- Scusi, sto attendendo da 20 minuti, ma i clienti F (servizi al cittadino, sic) non vengono mai chiamati...
Sportellista D: - La chiamata è automatica, deve attendere.
Purtroppo anche l'accreditamento del mio stipendio è automatico, e in automatico scatta una decurtazione se arrivo in ritardo. Sarà per un'altra volta.

Sesto giorno
Stesso Ufficio postale, chevvelodicoaffare.

Stavolta i clienti F (servizi al cittadino, sic) vengono chiamati. In effetti, uno è già allo sportello e ci rimane per 10 minuti di fila, in un va-e-vieni di sportellisti che si arrovellano al monitor nel tentativo di portare a termine una procedura che dà di continuo errore.

Mi sorge il sospetto che si tratti dell'abilitazione della casella PEC.
Prima di me ci sono altre 3 persone in fila.
Me ne vado.

Updating...

giovedì 6 maggio 2010

Dejà vu

Nella mia avventurosa giovinezza, quando facevo l'archeologa come Lara Croft (uguale), mi è capitato di scavare a Pompei. Il bello di scavare a Pompei è che, oltre tutto, puoi andare in cantiere in autobus. E siccome il cantiere apriva all'alba, spesso e volentieri ero l'unica passeggera del bus. Io, l'autista e il bigliettaio.

Un mattino, a metà del percorso, l'autobus accosta e si ferma. Autista e bigliettaio scendono. Ohibò, penso io, il bus sarà in panne?
Poi vedo autista e bigliettaio che attraversano la strada e, con estrema nonchalance, vanno al bar a prendersi 'na tazzulella 'e cafè. Colore locale, credo che si dica.

L'altro giorno ero sul bus (ahimè, non più a Pompei) che, per inciso, procedeva a passo d'uomo. A metà del percorso l'autista dà due colpi di clacson e si ferma, a motore acceso, in mezzo alla strada e con semaforo verde.
Dal bar di fronte esce veloce un garzoncello, con bicchiere di plastica in mano, che sale sul bus, porge il bicchiere all'autista e se ne va.
Il bus riparte con l'autista che guida con una mano sola e intanto sbevazza. Spero un caffè.