giovedì 31 luglio 2014

Meno Uno

Vi sentite anche voi come me, ossia come se non ne poteste più e tenete l'anima coi denti e vi sorreggete pensando che manca solo un giorno alle ferie e cercate di rimanere concentrati ma il cervello non ne può più e il fisico si ribella e tutto ciò che desiderate è buttarvi sul letto e dormire per tre settimane filate? 
No, così, giusto per sapere.

mercoledì 23 luglio 2014

Due pesi e due misure

In questi giorni sta facendo scalpore la vicenda di un'insegnante presunta gay licenziata da una scuola cattolica.
Se ne sono dette un po' di tutti i colori, tra colpevolisti ("i soliti cattolici bigotti!") e innocentisti ("l'orientamento sessuale non c'entra, il contratto dell'insegnante era scaduto"). Tra gli innocentisti ho visto girare anche questa argomentazione, che mi ha colpito: "ha sbagliato l'insegnante a farsi assumere in una scuola cattolica, avrebbe dovuto saperlo che lì i gay non sono tollerati".

Questa affermazione mi ha colpito perché è idiota a vari livelli:
1) chi la profferisce, evidentemente, non si è accorto che in giro c'è una lieve disoccupazione, e che quindi probabilmente quello nella scuola cattolica è l'unico straccio di posto che l'insegnante è riuscita a trovare;
2) seguendo la stessa linea di pensiero, allora anche gli obiettori di coscienza che si rifiutano di praticare aborti e/o prescrivere anticoncezionali dovrebbero evitare di farsi assumere in ospedali e ASL pubblici, visto che lì aborti e anticoncezionali sono perfettamente legittimi.

A me peraltro pare logico che una scuola di orientamento cattolico, in cui cioè si vogliono applicare in modo rigoroso le dottrine cattoliche (peraltro frutto, a mio modestissimo giudizio, di interpretazioni fondamentaliste e scorrette delle Scritture; ma su questo punto non mi dilungo per non allungare la parentesi), non voglia ammettere tra i suoi educatori qualcuno che non solo è gay, ma è pure fiero e felice di esserlo. Ciò che non mi pare affatto logico è che lo Stato - il quale dovrebbe, ricordiamolo, essere laico e garantire uguali diritti a tutti i suoi cittadini, senza distinzioni  di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali - finanzi con fondi pubblici degli enti che praticano una qualunque forma di discriminazione.

A mio parere, lo Stato dovrebbe dire: tu ente vuoi dei fondi pubblici? Bene, allora ti impegni a comportarti secondo le norme stabilite da me che ti finanzio. La cosa non ti sta bene perché andrebbe contro la tua religione? Bene, allora i fondi chiedili a qualcun altro.

domenica 20 luglio 2014

venerdì 11 luglio 2014

Cinefilia

Ricordo con piacere il periodo trascorso a C*** non solo perché lì ho conosciuto varie persone perbene, con le quali sono ancora oggi in contatto, ma soprattutto perché era un paese civile. Per dire, potevo in tutta sicurezza andare da sola al cinema la domenica pomeriggio.
(Triste ma vero, dalle mie parti non è sicuro, per una donna, andare da sola al cinema, che sia domenica pomeriggio oppure no.)

Dunque spesso e volentieri approfittavo della civiltà di C*** per indulgere alla mia passione per le americanate, ovvero film totalmente assurdi (ma con attori piacenti e/o surplus di effetti speciali) per vedere i quali nessun essere umano senziente avrebbe mai acconsentito a pagare un biglietto.

Per capirci, la domenica pomeriggio a C*** ho visto capolavori del calibro di Indipendence Day e Air Force One. Entrambi, appunto, americanate. Sempre per capirci, per definirsi tale un'americanata deve contemplare i seguenti snodi della trama:
1) gli americani sono buoni e combattono contro cattivi politically correct, tipo terroristi o alieni (l'optimum è dato da terroristi alieni);
2) l'eroe affronta da solo millemila nemici (gli altri buoni possono fornirgli supporto, ma solo a distanza) e li sconfigge in primo luogo con la sua superiore intelligenza e intraprendenza che gli fa concepire piani strategici degni di MacGyver;
3) intelligenza superiore a parte, a un certo punto l'eroe mette le mani su qualche arma da fuoco supertecnologica che egli sa usare con perizia, poiché anche le armi sono buone (infatti non sono capaci di fare del male all'eroe, che esce da qualunque sparatoria intonso, al limite solo un po' spettinato e impolverato e con la cravatta storta);
4) verso la fine del film, quando sembra che i cattivi stiano per vincere, qualcuno declama un monologo ispiratore sulla linea "non possiamo cedere - il nostro Paese è fondato sulla perseveranza - lo dobbiamo ai nostri figli - l'unione fa la forza - ho fiducia in te", al che i buoni serrano le fila e vincono.

In altre parole, la sceneggiatura ha più buchi di un colapasta, ma per parecchio tempo ho preso atto della cosa con occhio abbastanza bovino, nel senso che mi bastava che l'eroe fosse tutto sommato guardabile e che ci fossero un po' di acrobazie aeree. In fondo era pur sempre domenica pomeriggio, e il mio senso critico (aka "ti sto giudicando con il sopracciglio alzato") era in fase di abbiocco.

Però, quando in pieno Air Force One Harrison Ford deve tipo disinnescare una bomba, e gli danno istruzioni via telefonino (cfr. punto 2), e la batteria del telefonino si scarica sicché cade la linea, e lui deve decidere da solo qual è l'ultimo filo da tagliare tra uno rosso, uno giallo, uno blu e uno bianco, e allora dice "non mi tradite, bianco rosso e blu" e rischiando di far esplodere un aereo pieno di gente sceglie di tagliare il filo giallo solo perché nella bandiera USA non c'è il giallo, e il giallo era effettivamente quello da tagliare, ecco: in quel momento tutta la mia coscienza critica si è improvvisamente risvegliata e ho iniziato a riconsiderare molte delle mie idee sugli americani, sulle americanate e sui film che vale la pena di andare a vedere da soli al cinema.
(Oggi, difatti, continuo a bearmi di americanate ma aspetto che le trasmettano in TV.)

giovedì 10 luglio 2014

A volte le cose stupide sembrano stupide ma non lo sono affatto

Sapete che seguo un telefilm americano per teenager. E che, in particolare, sono una fan sfegatata di due personaggi di detto telefilm.

Bene, ultimamente un popolare webmagazine ha indetto un sondaggio online per determinare la migliore coppia del piccolo schermo. E come era prevedibile i vari fan si sono scatenati (si poteva votare più e più volte) per fare vincere i propri beniamini.
(Inutile dire che ho votato anche io.)

Quello che ci tenevo a farvi sapere non è chi ha vinto (noi). E' che a quanto pare, come la stessa redazione del webmagazine ha voluto sottolineare, c'è stato un significativo picco di voti dalla Russia, tutti per l'unica coppia gay del sondaggio. In altre parole: dalla Russia (ma non soltanto) è partito un riconoscibile sforzo per far nominare una coppia gay come la migliore in assoluto fra tutte quelle della TV. 

Fa piacere, ogni tanto, poter dare buone notizie.

giovedì 3 luglio 2014

In fondo addestrarli non è poi così difficile

- Amore, volevo avvisarti che oggi mi fermo a pranzo da mia madre.
- OK. Ah, ora che ci penso, mi aveva chiesto la ricetta del tuo piatto preferito, perché oggi voleva provare a cucinarlo!
- Davvero? Non lo sapevo! Beh, meglio :)
- Meglio :) Allora poi ti chiederò se ti piace di più come lo cucino io o come lo cucina lei...
- Ah, va bene, allor...
- ...e tu mi dirai: "E' più buono il tuo, amore."
- ...OK.