Ancora non ho ben capito come funziona Twitter, e per la verità non è che mi ci stia applicando più di tanto: è un'attività time consuming, e anche se mi intriga parecchio al momento non posso dedicarmici.
Una delle cose che ho capito finora, comunque, è che su Twitter vale la pena di seguire non tanto e non solo chi la pensa come me, ma anche e soprattutto chi la pensa diversamente. Oltre alla possibilità di contraddirli e fare polemica (che, ormai mi conoscete, mi garba assai), trovo sia salutare scontrarsi ogni tanto con posizioni diverse.
Con i blog, invece, è diverso perché quelli che seguo, più o meno, hanno tutti qualcosa in comune con me. Semplificando, quasi tutti i blogger che seguo mi stanno simpatici mentre parecchi degli utenti Twitter che seguo mi stanno discretamente antipatici.
Avrete notato il "quasi", perché in effetti seguo un paio di blog i cui autori spesso e volentieri mi danno fastidio. Ma per la faccenda dello scontrarsi con posizioni diverse, continuo a seguirli.
Il primo, ho il sospetto che nutra posizioni fascistoidi (sospetto, perché potrebbe darsi che faccia del sarcasmo così sottile da scavalcarmi del tutto), e a parte questo si atteggia molto a superman, il che mi innervosisce. Probabilmente perché anche io tendo a fare la signorina-so-tutto, e quindi un comportamento simile da parte di un'altra persona non può che darmi ai nervi.
Anche la seconda blogger "antipatica" è del genere so-tutto-io, ma quelli che mi danno molto più fastidio sono i suoi atteggiamenti censori, per cui chi non la pensa come lei è eraso dal blog. Come lo so? Beh, in genere su questi blog io lurko, ossia leggo ma non commento, proprio perché so che - per carattere - finirei per scatenare polemiche e nella maggior parte dei casi non ne vale la pena. In un caso, però, ho commentato e discusso - in maniera più che civile, ve lo assicuro, e non ricordo nemmeno di preciso su quale argomento, credo su una dichiarazione controversa di Grillo che era stata peraltro riportata in maniera capziosa dalla stampa - e sono stata zittita in maniera piuttosto brusca dall'autrice.
E vabbeh, ci sta, il blog è tuo e puoi gestirlo come ti pare.
Però.
Però un paio di giorni fa è comparso un nuovo post su una sentenza della Cassazione su cui l'autrice non era d'accordo.
Casualmente, è una sentenza che mi interessa per faccende personali e dunque, essendo informata sulla situazione "dall'interno", ho ritenuto utile lasciare un commento - sempre civilissimo e pacatissimo, ve lo assicuro - esponendo il mio punto di vista.
Il mio commento non è stato pubblicato.
Siccome amo dare sempre il beneficio del dubbio, ho lasciato un secondo commento del tipo "forse il mio primo commento è andato perso, dicevo che..." Pure di questo non c'è traccia.
Ora, io capisco che, appunto, il blog è tuo e te lo gestisci tu e puoi decidere quali commenti pubblicare e quali no, ma che senso ha? Non è molto più logico - e divertente - pubblicare anche commenti in dissenso - purché civili, lo stra-ribadisco - e poi argomentare contro?