sabato 30 ottobre 2010

Un cuor solo, un'anima sola

Oggi, al centro commerciale, c'era uno stand che offriva assaggi gratis di un nuovo aperitivo. Io e l'amore mio ce ne siamo accorti quando, finite le compere, abbiamo imboccato il tapis roulant per andarcene. Ci siamo guardati e, senza proferire verbo, arrivati in cima al tapis roulant abbiamo girato sui tacchi, abbiamo preso il tapis roulant per scendere e siamo andati allo stand per prendere l'assaggio gratis.
Era buono.

giovedì 28 ottobre 2010

Post che si chiude con un interrogativo "angosciante"

Sono distratta e smemorata, così del mio passato ricordo poco, quasi niente. Già gli anni dell'università sfumano in una nebbia indistinta (bella frase, chissà dove l'ho letta), figuriamoci quelli della scuola elementare. Ogni tanto con un flash mi si aprono squarci su fatti che avrei detto di aver rimosso del tutto; per il resto, il buio.

Non è che la cosa mi angosci più di tanto, a dire il vero. Comunque alcuni episodi, belli e brutti, me li ricordo senza sforzo. Non saprei dire se siano quelli più importanti per me o se, al contrario, quelli fondamentali mi siano scomparsi dalla memoria per incidersi profondamente nel subconscio (altra frase a effetto che devo aver letto in giro). In effetti, forse per la mia sanità mentale sarebbe bene far emergere questi ricordi ma, francamente, non mi pare di essere pazza o instabile, almeno non ancora (d'altro canto, un pazzo si rende conto di esser tale?).

Il punto è: perdere i ricordi ci fa perdere qualcosa di noi stessi? O il nostro passato ormai fa parte di noi, perché ci ha reso quello che siamo, indipendentemente dal fatto che lo ricordiamo o meno? Oppure ancora, non conta che ricordiamo il passato perché non siamo quello che eravamo né ciò che saremo, ma solo ciò che siamo adesso? (Questa so dove l'ho letta: nell'Estate incantata di Bradbury.)

(Ringrazio Bennina per lo spunto)

lunedì 25 ottobre 2010

Marco on air / 123

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A proposito di Marchionne

Il Governo serio di un Paese serio, a questo punto chiederebbe la restituzione di tutti gli incentivi statali goduti fino ad oggi. Anche in comode rate mensili, TAN 0%, TAEG 1,95%.

(Oggi è giornata di post minimi, mi sa)

Contrappassi

Per una volta che mi ricordo di bere un po' d'acqua, il boccione è vuoto.
Fuori diluvia.

mercoledì 20 ottobre 2010

Come nemmeno Marzullo

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Ricordi di scuola

Quando io e l'amore mio incrociamo dei ragazzini diretti a scuola, la nostra unanime reazione è: "Poveretti!"
Personalmente, non tornerei indietro ai tempi del liceo neanche se mi pagassero per farlo. Studiare mi piaceva, ma i compagni mi erano antipatici, detestavo molti professori e odiavo me stessa.
Meno male che poi le cose sono migliorate nettamente.

Oggi, non so perché, mi è capitato di ripensare appunto ai miei professori. Che in realtà erano tutte professoresse:
- quella di latino e greco era tanto buona e affettuosa, e tutti - me compresa - proprio per questo la trattavamo con malcelato disprezzo. Con lei nessuno studiava mai niente, anche perché, a dire il vero e col senno di poi, era proprio negata per l'insegnamento;
- quella di matematica e fisica era durissima, e ci metteva una paura tale che studiavamo sempre. Sempre col senno di poi, era la migliore: non solo si faceva rispettare, ma sapeva capire chi studiava e chi no. La stimavo molto;
- per quella di italiano valeva la tipica frase detta a tanti studenti: potrebbe, ma non si applica. Faceva il minimo indispensabile, e noi con lei;
- quella di filosofia, infine, oltre a essere str... andava a simpatia, cosa deleterissima: se decidevi che eri bravo potevi campare di rendita per l'intero triennio, altrimenti anche a imparare a memoria il libro di testo più della sufficienza non saresti riuscito a strappare.

Sono uscita dal Liceo sull'orlo dell'esaurimento nervoso, e ho rimosso quasi tutto dell'esperienza: se mi chiedete i nomi delle prof., devo fare uno sforzo notevole per ricordarmeli.

martedì 19 ottobre 2010

Razzolando male

Mi fa tanta tristezza chi, come Repubblica, stigmatizza la partigianeria della stampa berlusconiana e poi si comporta alla stessa maniera pro PD.

Quanno chiove

Prime piogge autunnali. Come sempre, le strade del mio quartiere si trasformano in corsi d'acqua a regime torrentizio, in cui gli automobilisti amano fare rafting. Sfrecciano nelle pozze, alzando simpatiche e coreografiche onde ben più alte dei marciapiedi.

I pedoni dai riflessi più rapidi balzano all'indietro, ed evitano il mini-tsunami che li infradicierebbe dalle ginocchia in giù.
I miei riflessi non sono mai stati un granché.

lunedì 18 ottobre 2010

Pubblici (dis)funzionari

Premessa: se io fossi un dipendente pubblico, oltre che per mia onestà personale e soddisfazione professionale, sarei iper-efficiente sul lavoro anche solo per dar torto a Brunetta.
Quindi quando mi imbatto in un dipendente pubblico negligente, assenteista e confusionario mi prende doppiamente lo sconforto: perché ho la sensazione che Brunetta, in fondo in fondo in fondo (molto in fondo), non abbia poi tutti i torti.

Stamattina ho telefonato a un ufficio comunale per chiedere notizie di una pratica avviata esattamente 10 mesi fa. La funzionaria:
1) era fuori stanza;
2) rientrata in stanza, non si ricordava della pratica;
3) quando si è ricordata della pratica, non trovava i documenti;
4) quando ha trovato i documenti, ha cercato di liquidarmi con un "la chiamo io quando è tutto pronto" (cosa che mi aveva già detto il mese scorso, prima di perdersi i documenti);
5) quando le ho fatto presente che stavo aspettando da un mese che mi chiamasse, e le ho chiesto quanto tempo ci volesse ancora, mi ha detto "beh sa, noi abbiamo dei tempi interni...";
6) quando, lievemente alterata, le ho ricordato che i tempi interni si trascinano da dieci mesi, mi ha detto che domani pomeriggio (sic!) dovrebbe essere pronto tutto.

Secondo voi è normale che, per garantire il "regolare" iter di una pratica, il malcapitato utente debba telefonare ai funzionari almeno ogni 2 giorni, e accertarsi che la documentazione non sia scomparsa?


Marco on air / 122

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giovedì 14 ottobre 2010

Punti di vista

Reduce dal primo intervento chirurgico della mia vita, per la prima volta mi sono dovuta far levare i punti.
Io pensavo che fosse un po' come sfilare un'imbastitura (altra cosa su cui, a onor del vero, non ho una grandissima esperienza); invece è bastevolmente più complicato.

Intanto bisogna prendere appuntamento in clinica, e disporsi comunque a una paziente attesa (il che non è semplice, soprattutto se per andare in clinica hai dovuto chiedere l'ennesimo permesso dal lavoro); poi devi aver fortuna e beccare degli specializzandi sufficientemente skillati per toglierti i punti, e lasciarti possibilmente tutti i lembi di pelle circostanti (soprattutto il punto che avevo nell'ombelico era bastardo assai, ci si sono messi in tre per riuscire a toglierlo!).

Alla fine, quello che vien fuori è effettivamente simile a un pezzo di filo per imbastire, però va tagliato con il bisturi. Menomale che non ho provato a togliermeli da sola, 'sti punti, come pure mi era venuto in mente di fare. Anche perché con la miopia che mi contraddistingue ne avrei mancati 3 su 4, lasciandomeli a marcire nel pancino. Bleah.

(In realtà gli specializzandi hanno sostenuto che i punti fossero riassorbibili. Ma allora di grazia, dico io, perché il chirurgo mi avrebbe detto di andare a toglierli?)

martedì 12 ottobre 2010

Cineforum

Quali sono i vostri film preferiti? Ve lo chiedo così, d'emblée, senza un minimo di preambolo.

Sto ripensando ai miei gusti cinematografici perché il cinema mi piace assai, ma non riesco mai ad andarci (o forse mi piace tanto proprio perché non riesco mai ad andarci?). E poi negli ultimi giorni sono rimasta confinata a casa, una noia che non vi dico, e ho rimediato (in parte) riguardandomi il mio film preferito in assoluto, ossia JFK - Un caso ancora aperto (ve l'avevo già detto che questo è IL mio film preferito? Uhm, mi sa di sì). 
Poi su SantaSKY ho beccato La famiglia di Ettore Scola, che mi intriga assai e volevo giusto rivedere (nella foto di gruppo finale c'è sempre qualche personaggio che non mi torna), e per chiudere in bellezza l'altra sera ho rivisto con l'amore mio Nuovo cinema Paradiso (non è che in TV non ci fosse proprio nient'altro, ma l'amore mio era curioso di vedere se avrei pianto anche stavolta guardando la scena finale. Sono diventata un esperimento antropologico. E sì, ho pianto).

Dal che è derivata la distinzione, sottile quanto inutile, tra film che mi piacciono razionalmente (di cui giudico regia, sceneggiatura, interpretazione...) e film che mi piacciono "di pancia" (anche se in effetti non sono poi questi capolavori).
Un altro dei miei film preferiti (ma questo è un capolavoro, secondo me) è Angeli con la pistola. Avete presente?


lunedì 11 ottobre 2010

Pubblicità progresso (ricordarsene sarebbe un progresso)

Qualche giorno fa, un amico ci raccontava che sul comodino vicino al letto ha sempre pronto un taccuino con la sua brava penna vicino (rima).
Così se nel sonno gli viene in mente qualche bella idea, riesce a buttarla giù prima di dimenticarsela.
Forse dovrei fare così anche io, per non rimanere a corto di idee per il blog e latitare per anni e annorum. Perché le idee mi vengono, non a getto continuo ma mi vengono, e certe mi sembrano anche meritevoli. Per dire, adesso in più luoghi è scoppiata una polemica sullo spot governativo (credo del Ministero del Lavoro ma non sono sicura) contro le morti sul lavoro (appunto).

Non so se avete presente lo spot e adesso mi scoccia cercarlo su YouTube e linkarlo qui, casomai più tardi updato. Comunque lo spot in questione dice ai lavoratori più o meno che ci sono delle norme rigorosissime per salvaguardare i lavoratori sul lavoro, e che tocca ai lavoratori pretendere il rispetto delle norme rigorosissime, e che se non lo fanno non ci tengono a tornare a casa sani e salvi dalla loro famigliola.

Ora, potrebbe pure darsi il caso di un povero cristo che ha talmente bisogno di lavorare per mantenere, guardunpo', la sua famigliola, che si fa il segno della croce e lavora anche senza pretendere il rispetto delle norme rigorosissime. Perché se lo pretendesse potrebbe, magari, addirittura essere licenziato.

Insomma, per me lo spot è vergognoso e mi ha indignato moltissimo. E volevo pure scriverlo qui prima di tutti gli altri, e fare l'opinion-maker, però poi me ne sono scordata.

Marco on air / 121

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