Oh, dunque, nonostante tutti i miei proclami ammetto di aver visto Sanremo, ieri. I dieci minuti iniziali, con l'irruzione degli operai arrampicati sul terzo livello a implorare Fabio Fazio di leggere la loro lettera di protesta.
In quei dieci minuti io e l'amore mio ci siamo fatti tante domande (peraltro le stesse che stavano circolando contemporaneamente su Twitter e Facebook):
1) non potevano pagare un po' meno Fazio e la Littizzetto e con i soldi risparmiati prendere un servizio di sicurezza decente?
2) com'è che a Sanremo riescono sempre a entrare cani e porci a protestare (con tutto il rispetto per i legittimi motivi di protesta)?
3) come mai, se l'interruzione era imprevista, Fazio è stato in grado di riassumere i contenuti della lettera senza manco leggerla?
Insomma, secondo noi la cosa era stata lungamente studiata in allenamento. Il successivo insostenibile pistolotto di Fazio ci ha rafforzato nella decisione di cambiare canale (siamo stati premiati; su Rete4, dico Rete4, davano Apocalipse Now Redux, mentre da qualche altra parte trasmettevano incautamente Il distinto gentiluomo, film quanto mai attuale).
Incidentalmente: mi accorgo di aver perso qualunque fiducia nei confronti di ciò che viene detto o fatto via media mainstream. Se vedo qualcosa in TV, mi convinco istantaneamente che è vero il contrario.
Incidentalmente: mi accorgo di aver perso qualunque fiducia nei confronti di ciò che viene detto o fatto via media mainstream. Se vedo qualcosa in TV, mi convinco istantaneamente che è vero il contrario.
(Faccio outing: a me il Fazio dei primi tempi, quando conduceva Quelli che il calcio con Marino Bartoletti e non si era ancora autoconvinto di essere la quintessenza del Presentatore intelligente, preparato, buono bravo e bipartisan, stava financo simpatico. Ora è peggio di Bonolis)
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