venerdì 24 settembre 2010

Ordinary people

C'è un tizio, uno di quelli che incontro spesso sul bus. Credo che sia una specie di rappresentante/commesso viaggiatore, perché si porta dietro un paio di borse voluminose e scende sempre alla stazione. L'ho notato proprio per via delle borse, che su un bus affollato non passano inosservate (anzi, sarebbe meglio dire che prima di me l'hanno notato le mie caviglie... ahia!). Per il resto il tizio in sé è abbastanza ordinario, e mi lasciava del tutto indifferente... Fino ad oggi, quando si è seduto di  fronte a me.

Con lui c'era una sua conoscente, forse una collega. A parte il fatto che è rimasto comodamente seduto, lasciando la tizia in piedi e chiacchierando con lei come se niente fosse, la cosa che mi ha dato più fastidio è stato il suo dare pubblica lettura, a volume altissimo, del suo "preziosissimo" giornale (uno di quelli a distribuzione gratuita, NdA) che non ha voluto prestare all'amica in quanto c'era "una foto di Belen".
Ovviamente stava scherzando, infatti l'amica stava al gioco; ciononostante, forse perché Belen mi sta prepotentemente sulla trachea (no, non è invidia, è che detesto le oche giulive), per osmosi anche il tizio nel mio archivio mentale è stato trasferito da "insignificante" a "odioso".

Guarda il caso, me lo sono ritrovato sul bus anche stasera ma per fortuna si era azzittito, e mi sono accorta della sua presenza solo quando è sceso e ha mollato il "prezioso" giornale, incastrandolo dietro il pannello degli orari alla fermata.
E con questo gesto, è passato direttamente alla categoria degli "inqualificabili".

Trame

Prima puntata, ieri sera, della nuova stagione di uno dei miei programmi preferiti: degli abili mentitori vengono smascherati grazie a labilissimi indizi e astuti trabocchetti.

Ma i "cattivi" avevano delle facce così patibolari che si riconoscevano lontano un miglio, e spacciavano delle bugie troppo evidenti e grossolane. Allora ho cambiato canale e ho visto Lie to me: trama più realistica, e poi - diciamolo - Tim Roth ha più appeal di Santoro.
(Comunque per il monologo di Travaglio sono tornata su Annozero.)

mercoledì 22 settembre 2010

150 anni fa c'era Cavour

Da tempo vi faccio mancare una delle mie lucide analisi dell'attuale situazione politica.
Bene, in poche parole. Il PD è una massa di deficienti.

Tu ti illudi, vuoi credere che sì, cerchino in primo luogo di salvare la poltrona pensando ai propri interessi ma che, in fondo, conservino un minimo di raziocinio. Macché: sono proprio cretini!
Adesso il PDL è crollato su se stesso, persino i cosiddetti "finiani" ammettono in pubblico che Berlusconi & Co. sono una manica di delinquenti e truffatori, Casini lancia ami un giorno a destra e l'altro a sinistra, financo Micciché si scinde (e dico Micciché, capisc'a me CHI è effettivamente che si scinde), e il PD che fa?

Cerca convergenze nell'opposizione? Concepisce un programma di emergenza nazionale, neutro, su cui coagulare le forze democratiche e legalitarie? Proclama che bisogna risanare l'economia, eliminare il conflitto di interessi, magari - giacché ci siamo - sostenere scuola università ricerca e beni culturali, fare una nuova legge elettorale degna di questo nome e quindi andare al voto? Propone pubblicamente di sostenere un governo tecnico a termine in grado di perseguire questo programma, e quindi nuove elezioni, e sfida le altre forze politiche ad associarsi per il bene dell'Italia?

No. Litiga.
Deficienti.

martedì 21 settembre 2010

Sfogo

Mi sono definitivamente scocciata. A quanto pare l'unico modo di vivere relativamente tranquilli è quello di evitare, accuratamente, di fare progetti e prendere iniziative. Come diceva Homer Simpson ai su' figlioli? "Avete tentato e avete fallito. La lezione è: non tentate".
Il peggio è che più problemi risolvi più se ne presentano, peggio dell'Idra di Lerna: nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo. E pure se ti sforzi di navigare a vista, rinunciataria al massimo, i guai ti piombano addosso lo stesso.
Questa poi è la stessa conclusione dei Promessi Sposi, libro sommamente palloso. Arrivare a pensarla come Manzoni aggiunge sgomento al tutto.

venerdì 17 settembre 2010

Vorrei ma non posso



Mi sarebbe sempre piaciuto un casino far parte di un gruppo così. Ma conosco i miei limiti: ormai la vecchiaia è incipiente, ma anche da ggiovane sarei franata sul primo scalino, sempre che non mi fossi già strozzata al primo assolo.

Ce li vorrei vedere, comunque, gli Amicozzi di Maria De Filippi a provare una cosa del genere.

Dell'abbigliamento "autunnale"

Sono stata bonariamente redarguita, perché non aggiorno più il blog da tempo.
Che dire? Sono state giornate intense.

Nel frattempo, cogliendomi di sorpresa, è arrivata la mezza stagione. Non quella classica, che non esiste più, ma quel periodo fra metà settembre e metà ottobre (se ci va bene) in cui fa troppo freddo per mettere i sandali ma troppo caldo per il maglioncino di cotone a maniche lunghe, però la maglietta a maniche corte la mattina presto non basta; idem per la gonna senza calze, peraltro l'abbronzatura se ne sta andando a chiazze e quindi meglio non mostrare le gambe.

In conclusione, sono perennemente in jeans. Urgerebbe una sessione di shopping, ma i negozi sono già pieni di roba invernale, dato che non esiste più la mezza stagione.

mercoledì 8 settembre 2010

Cinico e baro

Esco di casa alle 7.45 e rientro (se mi va bene) intorno alle 21.00.
A quel punto, devo dire, sono un po' stancuccia e non mi va di dedicarmi alle faccende domestiche.
Problema: quando pulisco casa? Il pavimento attende trepido una risposta.

Sicché stamattina, ore 7.15, mi sono armata di ramazza.
Che si è rotta.
Spezzata in due, tranciata di netto. Giuro.
Quindi se il pavimento è sporchetto non è colpa mia. E' il Destino.

giovedì 2 settembre 2010

Monsieur de La Palisse

Qualcuno.
Faccia.
Tacere.
Bersani.

(e anche D'Alema, magari, giacché ci siamo.)

Happy end

A volte ho istinti suicidi. Non mi capita troppo spesso, per fortuna, ma con una apprezzabile (e allarmante) frequenza faccio delle scempiaggini di portata tale da spingermi a dare le testate al muro, o a buttarmi sotto un tram (meno male che in città non ci sono tram) perché mi sento troppo deficiente per stare al mondo.
(Mi consolo pensando a Gasparri)

Tutto questo per dire che stamattina ho fatto per mettere il cellulare in borsa, e mi sono improvvisamente resa conto che il portafogli era scomparso.
Lui, i soldi, la carta di credito, la carta di identità, la patente. Pure la tessera sanitaria.

Devo precisare che ieri pomeriggio, in ufficio, la borsa mi è caduta a terra: l'ho raccolta e rimessa a posto, a fine giornata ho rimesso dentro il cellulare, l'ho chiusa, sono uscita (pensando "Però, com'è leggera oggi questa borsa!"), ho preso il bus, sono tornata a casa, ho aperto la borsa per prendere le chiavi di casa, l'ho richiusa, l'ho riaperta per prendere il cellulare. Il tutto senza accorgermi del portafogli (o meglio, della sua assenza).
Non sono quanto meno da ricovero immediato urgente?

Per fortuna il portafogli era in ufficio: la signora (letteralmente) che fa le pulizie l'ha trovato e l'ha prudentemente messo in un cassetto (lì per lì mi è venuto un colpo quando sono entrata in ufficio e il portafogli non c'era, meno male che l'ho ritrovato subito e prima di bloccare la carta di credito).

La faccenda fa il paio con quella volta in cui mi dimenticai la borsa (con portafogli, documenti dell'auto, chiavi di casa) in un carrello al supermercato. Anche allora ritrovai tutto intatto, ma si sa: non c'è due senza tre, il quarto vien da sé, e la cosa mi terrorizza.

E ho anche il coraggio di lamentarmi perché non vinco al Superenalotto...