sabato 30 aprile 2011

Work in progress

E così... Finalmente sono iniziati i lavori di ristrutturazione di quella che diventerà la mia casa. La nostra casa. Mia e dell'amore mio.
(Lavori procrastinati lungo tutto l'inverno, per evitare le piogge. Adesso, infatti, piove.)

Oggi, per la prima volta, sono andata sul cantiere. Dato il mio amore per i cantieri, averne uno in casa è entusiasmante. In teoria. In pratica, ci sono calcinacci ovunque e la casa sembra piccolissima, praticamente una cabina telefonica.
La mia parte emotiva è parecchio angosciata. La mia parte razionale mi ripete che abbiamo preso le misure e la casa è decisamente più grande di una cabina telefonica. La mia parte fashion mi assicura che ci sarà abbastanza spazio per tutte le mie scarpe.

Vi terrò aggiornati, che lo vogliate o no.

giovedì 28 aprile 2011

Oltre il Medioevo

Noi italiani, così occidentali, così "avanti", così progressisti, così pronti a scagliarci (giustamente) contro i fondamentalismi che mortificano le donne e così inclini a imporre (ingiustamente) le nostre tradizioni "giudaico-cristiane"... Torna alla ribalta la questione del testamento biologico e, contemporaneamente, si scatena una nuova ondata di omofobia che investe, sic! l'IKEA. So che mi ripeto ma, davvero, qua è andato smarrito il senso del ridicolo. Immagino la faccia degli svedesi, popolo civile, nel leggere le dichiarazioni di Giovanardi & Co.

OK, io capisco che fino a poco tempo fa l'omosessualità era qualcosa da nascondere perché sentita come "vergognosa", e capisco che per questo semplice fatto qualcuno (molti) si possa sentire a disagio nel vedere coppie omosessuali che si comportano (pensa che strano) come coppie. Anche io, anni or sono, mi stupivo nel vedere persone di colore per la strada, perché non ne avevo viste molte nella mia vita e il diverso, naturalmente, incuriosisce. Adesso siamo in pieno meltin' pot: le cose, grazie a Dio, cambiano. Che noia mortale sarebbe se fossimo tutti sempre invariabilmente uguali gli uni agli altri.

E io davvero, davvero, davvero mi chiedo: ma come si fa anche solo a pensare di multare due persone che si baciano? Che fastidio vi possono mai dare? Un bacio è un bacio è un bacio, a prescindere da chi se lo scambia. Perché i baci etero sono OK e i baci omo sono scandalosi? Perché possiamo assistere a scene hard etero in TV a tutte le ore del giorno e della notte, ma le scene d'amore gay di Brokeback Mountain devono essere censurate? Perché abbiamo così paura, e di cosa poi?

La cosa che mi fa più impressione in tutto ciò è che molte persone che conosco, persone a me care che stimo per la loro cultura e apertura mentale, condividono questo modo di pensare che a mio giudizio, e perdonate la franchezza, è semplicemente stupido. Mi meraviglio, a questo punto, di come io sia venuta su totalmente e fortunatamente immune da questo tipo di pregiudizi. Vorrei dire che la cosa mi rende fiera di me stessa, ma che senso ha essere fiera di un atteggiamento normale?


martedì 26 aprile 2011

Eventi

Ma quanto poco me ne potrà importare del matrimonio di Will & Kate?

Miopia

E' un po' che non commento l'attualità politica. Dite che dovrei? Il fatto è che la trovo estremamente deprimente, e preferisco focalizzarmi su ciò che succede stricto sensu nella mia vita. Lo so che le grandi cose influenzano le piccole e ciò che decidono a Roma toccherà anche me, ma davvero in questo momento mi sembra che il dover andare a fare la spesa uscendo dall'ufficio, e sperando che non piova, abbia molto più senso.

Magari è un atteggiamento miope... Magari è solo un modo di proteggermi dallo schifo...
Boh.

Essere appropriati ed essere se stessi

Questa mattina ero sull'autobus, con "At my most beautiful" dei REM nelle orecchie e per metà persa in uno dei miei soliti sogni ad occhi aperti (solo per metà, perché sull'autobus è bene non abbandonarsi mai del tutto a un sogno ad occhi aperti. Che cosa triste), quando ho sentito qualcuno che mi strattonava leggermente la giacca.
Mi sono girata, e ho visto due donne, due habituée del mio autobus, che mi sorridevano. Volevano sapere dove avessi comprato la mia borsa di Tenshin Neko.
Ora, che quella borsa riscuota unanimi consensi è risaputo. Da quando l'ho comprata, un sacco di gente mi ha detto che è carinissima. Negli ultimi tempi, però, ho cominciato a chiedermi se fosse appropriata - ossia, se fosse appropriato per me, a quasi 38 anni suonati, andarmene in giro come se niente fosse con una borsa di Tenshin Neko.
Probabilmente non lo è. Sicuramente non lo è. Mi salva il fatto che non dimostro 38 anni, ma in ogni caso dovrei - eh sì, dovrei - assumere un comportamento e degli atteggiamenti (e usare degli accessori) più consoni alla mia età.
Però nello sguardo di quelle donne, stamattina, ho sentito - anche se forse è stata solo una mia speranza - una certa ammirazione per la mia capacità di andarmene in  giro, alla mia veneranda età, con una borsa di Tenshin Neko solo perché è carina, e a me piace, e non me ne può importare un accidente di quello che la gente pensa vedendomela addosso.
Così, insomma, ho pensato che anche se devo darmi una regolata e smetterla di comportarmi come una ragazzina di 16 anni, forse non è una cattiva idea conservare un po' di infantilismo di riserva.

venerdì 22 aprile 2011

Sono molto educata e sensibile

Chiacchierando con un'amica di famiglia, ho accennato al fatto che il fidanzato di mia sorella l'ha portata in viaggio all'estero per il suo compleanno. L'amica ha commentato: "Ma è il fidanzato perfetto!"
Io ho pensato: "Beh, meno del mio." Però mi sono limitata a sorridere e a dire di sì.

giovedì 21 aprile 2011

OK, you can judge me



Vabbeh, trovare questo video ieri sera in Rete mi ha provocato delle reazioni francamente esagerate. Sarà perché ero stanca e non perfettamente padrona di me stessa (seeee, a chi voglio raccontarla, questa?). Sarà, più probabilmente, perché non vedevo l'ora di vederlo, e pensavo di dover aspettare ancora una settimana, ed ero pronta all'attesa certa che sarebbe stato all'altezza delle mie aspettative. E poi c'è stata l'eccitazione di sapere che era in Rete, e l'ansia di non riuscire a trovarlo (perché a quel punto non ero più disposta ad attendere altro. La psiche umana è strana).

A rivederlo a mente fredda, in effetti, è un video carino, abbastanza "all'americana", e la canzone è bellissima. Ma, diciamocelo, niente di sconvolgente.

Seee, a chi voglio raccontarla, questa? E' MERAVIGLIOSO! Lui gli fa una serenata davanti a tutta la scuola, e suona pure il piano, e lo prende per mano, e tutti i Warblers lo salutano, e poi si mettono a piangere... Dio, se AMO questo telefilm.
(Ma perché piangono? Non mi piace quando piangono. Voglio dire, sono ancora più adorabili quando piangono, ma se piangono perché si sono lasciati io combino un macello.)

So, what were you waiting for?


Do not disturb, please (tanto comunque non vi considero.)

Piccole bugie bianche

Ho ricevuto un regalo orrendo per Pasqua. Ogni volta che ricevo un regalo orrendo (e purtroppo mi capita spesso - sì, sono di gusti difficili) mi dico che dovrei essere educata, ma sincera e confessare che no, non ci siamo proprio.

Ma datosi che:
- chi mi ha fatto il regalo non era tenuto a farmelo, l'ha fatto per sincera amicizia;
- non me l'aspettavo e non ho potuto ricambiare;
- è il pensiero che conta;
- non è gentile fare una faccia disgustata ed esclamare "Mamma mia, che orrore!" davanti a chi ti ha fatto un regalo;
tutto ciò considerato, anche questa volta ho espresso apprezzamento e ringraziato per il dono. E ora sto pensando a come riciclarlo. Non sarà facile.

Statica

Dopo un po' che non lo facevo, mi è capitato di prendere di nuovo il bus per andare al lavoro. E' stata una strana sensazione rivedere le stesse identiche facce, come se il tempo si fosse fermato. Del resto stiamo parlando di giorni, al limite di settimane, quindi non potevo certo aspettarmi che fosse cambiato qualcosa di sostanziale. Eppure... non lo so.

E' la stessa sensazione che provo tornando a casa alla fine di un viaggio, e quando apro la porta ogni volta mi sorprendo nel ritrovare tutto esattamente come l'avevo lasciato.

mercoledì 20 aprile 2011

Aggiornamento professionale

Uno dei risvolti del mio carattere che apprezzo di più è la capacità di apprendere nozioni utili dai luoghi più impensati. Ad esempio, non si contano le cose che ho imparato leggendo Topolino. Certo, era Topolino dei tempi d'oro, quelli in cui le storie di zio Paperone erano in pratica un corso di macroeconomia (pensandoci, mi pare ovvio che Tremonti non abbia mai letto Topolino. Si vede dalla faccia, che deve aver avuto un'infanzia tristissima).

In questi giorni, fancazzeggiando qua e là in Internet, comincio a rendermi conto del potenziale di Twitter e, soprattutto, di Tumblr. Va detto che io possiedo sia un account Twitter che un account Tumblr, aperti qualche tempo fa (e puntualmente linkati al blog, nonché sincronizzati con Facebook); ma mi accorgo di non averli mai saputi utilizzare a dovere. In effetti, e ne faccio pubblica ammenda, li ho finora ritenuti poco più di un simpatico giocattolo; pare, invece, che siano una chiave d'accesso a tutta una galassia Internet che mi era praticamente sconosciuta.

Pensate quanto ho perso finora, e quanto mi sto ancora perdendo perché non li so usare bene! D'accordo, Twitter è fatto per funzionare via cellulare (faccio la figa e lo dico in inglese: via mobile) e quindi penso che rimarrà ancora negletto (OK, questa mi sa che la capisco solo io), visto che - per principio - l'uso più evoluto che faccio del mio cellulare è la ricezione di SMS; ma Tumblr va decisamente approfondito. Hai visto mai che possa servirmi anche per lavoro!

Ora mi metto in caccia di qualche "manuale d'uso". Nel frattempo, se qualcuno qui potesse e volesse darmi qualche dritta, lo ringrazio sentitamente in anticipo.

martedì 19 aprile 2011

Zibaldone

Titolo molto letterario per mascherare un post fatto di pensieri sparsi. D'altronde, se ha potuto Leopardi, perché io no? Cosa aveva lui più di me, gobba a parte?

Povero Leopardi, poi, che è uno dei pochi poeti che riesco a leggere (sospetto che sia perché in pratica è l'unico che mi hanno fatto studiare decentemente  a scuola). In genere le poesie mi provocano l'orticaria. Fa eccezione l'Orlando Furioso, ma quella non è poesia, è epica. (Questa andrebbe taggata sotto "scoperte dell'acqua calda")

L'avevo già scritto che prima o poi mi devo mettere di buzzo buono e leggermi tutto l'Orlando Furioso, dalla prima all'ultima ottava? Non che non ci abbia mai provato, ma mi incanto sempre a rileggere la prima ottava e non riesco mai ad andare avanti. Secondo me è autoconclusiva. Genio, genio, genio.

I miei ex-compagni della Community tolkieniana hanno trasmigrato su un'altra piattaforma e mi hanno invitato a raggiungerli. All'epoca, partecipare alla Community mi aveva aiutato un sacco a migliorare il mio inglese. Ora, però, non potrei essere troppo assidua. Che fare? Pensiamoci su.

lunedì 18 aprile 2011

Senza titolo

Il bello dell'essere infantile/adolescenziale è che, anche quando ti senti totalmente sconnessa ti capita in testa una tegola dietro l'altra e i problemi si accumulano peggio delle nuvole di pioggia a novembre, anche in questi casi, insomma, basta un nonnulla a farti stare meglio. Che poi, non so quanto un collega gentile, o una bella canzone, o scoprire di aver mandato la giusta mail alla persona giusta nonostante la sconnessione di cui sopra, possa essere definito "nonnulla".

(So che questo post non ha molto senso. So che i miei ultimi post sono corti, poco sensati e criptici. Portate pazienza. Passerà.)

Marco on air / 148

passaparola

mercoledì 13 aprile 2011

Mission accomplished

E così fu che, nello spasmodico tentativo di accontentare tutti, ho finito per offendere e scontentare chiunque.
Ma complimentoni a me stessa. La prossima volta, un bel vaffa generale: ottengo lo stesso risultato, ma con meno fatica e sconvolgimenti per il mio stomaco.
Non mi dite niente, eh, che sto nervosetta.

Courage!

Mamma mia, come mi sta prendendo male, oggi. L'allergia, senza dubbio, che mi debilita e fa i porci comodi suoi con questo tempo grigio e ventoso.

E poi l'amore. Non l'amore per/da l'amore mio, ma l'amore in genere. Una persona - se è fortunata - può essere oggetto di vari tipi d'amore: quello dei partner, dei genitori, dei parenti, degli amici... E può capitare - e a me capita - che sia difficile e faticoso farli coesistere, rispondere all'amore e alle esigenze di uno senza fare soffrire l'altro. Trovandosi ovviamente in mezzo.
Io sono sicura di essere amata; e ne sono felice, ci mancherebbe altro. Ma a volte, quando vengo messa di fronte a dei veri e propri ultimatum, mi domando se questo amore non sia ingiustamente egoista, nel pretendere da me qualcosa senza in ultima analisi preoccuparsi di quello che provo e di quello che voglio io. Allora mi sento amata come se fossi una proprietà, e non una persona. E mi dico anche che la colpa è mia, perché non ho il coraggio di prendere posizione e di mettere le cose in chiaro, anche a costo di litigare, e di brutto.

Update: gli amici servono! Mi è stato poc'anzi fatto presente che non ho nessun obbligo di adeguarmi alle pretese altrui, se non ho intenzione di farlo - e NON ho intenzione di farlo. Courage!

venerdì 8 aprile 2011

Tolemaico

Tre volte che cerco di scrivere un nuovo post, e tre volte che lo cancello. Mi vengono in mente solo banalità e frasi fatte. Forse perché ho troppi pensieri per la testa, e fatico a cavarne fuori qualcosa di consequenziale.

Ancora una volta, sembra che si stia avvicinando una svolta nella mia vita e ancora una volta, ne sono sicura, la svolta verrà procrastinata o si rivelerà molto meno decisiva di quando non sembri adesso. E poi, mi domando, quanto può essere determinante un cambio di direzione, se mi farà ruotare sempre intorno a me stessa? Ormai, ed era ora, credo di aver raggiunto delle certezze su quello che sono, su come mi piace essere, e sul fatto che rispetto a come sono gli altri si devono adeguare, o peggio per loro. Allora mi dico che, in fondo, qualsiasi cambiamento arrivi dall'esterno a questo punto non dovrebbe sconvolgermi più di tanto, ora che i miei punti fissi li ho trovati (almeno, spero) e sono tutti dentro di me.

Forse la maturità è proprio questo, è raggiungere un equilibrio fra punti di forza e punti di debolezza che ti permette di non oscillare più di tanto di fronte agli eventi. Una specie di antisismica emozionale, insomma. O forse è solo una pia illusione che possa giustificare i miei tanti aspetti adolescenziali, che dovrebbero in teoria essere punti di debolezza, ma di cui vado fierissima.

martedì 5 aprile 2011

Confronti (in attesa spasmodica del 19 aprile)

L'originale dei Keane mi piace tantissimo (ho adorato tutto Hopes and Fears). La versione dei Warblers non è, secondo me, allo stesso livello ma in compenso minaccia di essere inserita in un contesto very "emotional" (cit.). Io ve le posto tutte e due, sperando di arrivare viva alla prossima puntata di Glee, sia perché la lunga attesa mi sta distruggendo, sia perché gli spoiler soffiano sul fuoco, sia - soprattutto - perché sono diventata insopportabile con questa storia, e se l'amore mio mi strangola me la sarò abbondantemente voluta.



lunedì 4 aprile 2011

Marco on air / 146

passaparola

Spring, spring, spring

Ieri è stata una splendida giornata, decisamente primaverile: sole caldo, cielo azzurro, allergia ai nastri di partenza... E non c'è niente da fare, non appena la primavera fa capolino io emergo dal mio letargo e divento iperattiva. Beh, "iper" forse è troppo: diciamo che comincio a pensare alla possibilità di staccarmi dal divano e darmi un po' da fare. Sarà anche perché il mio soggiorno si inonda di sole e tutta quella luce mette in impietosa evidenza la polvere sui mobili e lo stato indecente dei vetri... (rassicuro il parentado che mi legge: quanto precede è una tipica esagerazione letteraria, la casa non è ridotta così male. Vetri a parte.)

Il punto è che, anche se rispetto a due giorni fa la mia vita non è cambiata di una virgola, e mi rimangono le solite cose in sospeso, con affari ed affaracci insoluti e che non si risolveranno tanto presto, non riesco a non pensare che, alla fine, in un modo o nell'altro tutto si sistemerà e che, comunque, è inutile preoccuparsi. Molto meglio godersi il cielo finalmente senza nuvole, e i colori che riemergono dal grigio dell'inverno, e il caldo che, grazie a Dio, tra poco renderà superflue le calze! L'unico mio problema, in questo momento, è concentrarmi sul lavoro quando l'unica cosa che vorrei fare è starmene a guardare fuori dalla finestra.