Frank Abagnale Jr., il truffatore interpretato da Leonardo di Caprio in Prova a prendermi, dice di averla potuta sfangare grazie alla naivetè della gente che, negli anni '50 e '60, era propensa a credere senz'altro a quanto veniva raccontato loro. Dice anche che, al giorno d'oggi, non potrebbe più ripetere la sua "carriera", perché la gente ha imparato ad essere diffidente.
Io non so quanto questo sia vero. Basti pensare a quanti ancora sono pronti a fornire le loro credenziali d'accesso all'home banking in risposta alla prima mail (pure sgrammaticata) che gli arriva. L'altra sera, alla cerimonia degli Oscar, Ellen de Generes ha scattato un "selfie" che è subito diventato il più ritwittato di sempre. Credevate davvero che fosse un gesto spontaneo? Pare che la Samsung, produttrice del telefonino usato da Ellen (la quale peraltro nel backstage usava un iPhone), abbia pagato 20 milioni di euro per quello scatto. Evidentemente c'è chi è pronto almeno a considerare l'acquisto di un Samsung solo perché l'ha visto in TV alla cerimonia degli Oscar.
Sempre agli Oscar, Ellen ha fatto arrivare qualche pizza in platea per sfamare i poveri divi. Di nuovo, gesto non spontaneo ma premeditato visto che le pizze erano state ordinate il giorno prima (in effetti mi ero chiesta: come avranno fatto a ordinare e farsi arrivare nel giro di mezz'ora 20 pizze a Los Angeles nella notte degli Oscar, visto che io non riesco a ordinare una pizza di sabato sera qui al paesello?)
Quante volte, sulla vostra bacheca di Facebook, sono comparsi messaggi allarmistici o appelli per qualche malato terminale che si sono diffusi in modo virale senza che nessuno si preoccupasse di verificarli? Ecco, a me pare che dai tempi di Frank Abagnale nulla sia davvero cambiato, e che la gente sia sempre pronta a credere acriticamente a quanto viene messo loro sotto gli occhi.
(Più o meno off topic: ieri ho discusso un po' con i miei giovani cugini, via Facebook, sul diritto all'aborto. Io sono favorevole, cugino A - maschio, sarà un caso? - è ferocemente contrario, cugina B sostiene il diritto dei medici all'obiezione di coscienza. Forse è vero che, come dice cugina B, la complessità dell'argomento non può essere adeguatamente sviscerata in una chat. In ogni caso, a prescindere dalle rispettive posizioni - e dal fatto che ho ragione io - è impressionante come le nostre madri abbiano combattuto per dei diritti che, solo un paio di generazioni dopo, non vengono più non dico sostenuti, ma nemmeno compresi. Anche questa è una conseguenza, e il prezzo da pagare, dell'incultura in cui siamo sprofondati da un paio di decenni a questa parte.)
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