Nel bel mezzo di una crisi economica preoccupante e di un terremoto devastante, con una classe politica che continua imperterrita a pensare agli affaracci suoi e un presidente della repubblica (minuscole volute) che continua imperterrito a pensare alle parate "perché non possiamo sempre piangerci addosso" (cit.), viene fuori l'ennesimo scandalo legato al calcio-scommesse.
E invece di imbufalirsi perché dei giocatori strapagati li hanno imbrogliati per fare ancora più soldi (di questi tempi, poi), gli italiani se la prendono con la magistratura che ha scoperto la truffa.
Naturalmente non potevamo farci mancare la giaculatoria sulla magistratura a orologeria, officiata stavolta nientemeno che dall'ultimo Agnelli. A me, francamente, è sembrata molto più a orologeria la filippica di Buffon contro i giudici, ma io non sono un'Agnelli.
I media, va detto, hanno garantito ampia copertura alla vicenda (alla faccia di crisi economica, terremoto e politici ladri) cogliendone da par loro il risvolto più inquietante: quali saranno le conseguenze sulla prestazione della Nazionale agli Europei?
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