Ci sono varie cose che ho capito nel corso degli anni. Il più delle volte si è trattato, in effetti, di epifanie - pensieri che mi hanno colpito all'improvviso, come un lampo (anche perché non sono proprio il tipo da lunghe meditazioni filosofiche intorno ai massimi sistemi), e proprio come un lampo mi hanno fatto vedere più chiaramente quello che mi stava intorno.
- Il mondo non gira intorno a me; miliardi di persone continuano imperterrite le loro vite senza essere minimamente toccate dalla mia esistenza, anzi ignorandola del tutto.
- Il fatto che i miei gusti ed interessi siano diversi da quelli degli altri non vuol dire che siano sbagliati o impropri o risibili.
- Analogamente, il fatto che gli altri abbiano gusti e interessi diversi dai miei non mi dà il diritto di giudicarli.
(In altre parole, tutta la mia adolescenza è stata un enorme misunderstanding) - L'affetto non si compra, in nessuna maniera.
- Se fai qualcosa che nessuno ti ha chiesto, non risentirti se nessuno te lo riconosce. Se l'hai fatto per amore, o per soddisfazione personale, tanto basta. Se l'hai fatto per poterlo un giorno rinfacciare, o usare come merce di scambio, era meglio non farlo.
Dopo ognuna di queste epifanie mi sono sentita più adulta. E anche un po' triste. Forse l'adultità (come dice Mafalda) è anche questo.
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