Mi rendo conto che in questo periodo ci sono cose ben più serie di cui preoccuparsi, ma nei giorni scorsi due notizie in particolare mi hanno fatto aumentare la voglia di emigrare.
La prima, è quella del pestaggio di una ragazza gay da parte di un perfetto sconosciuto, al ristorante. Segno che siamo tornati indietro a un'epoca di assurde, odiose e ingiustificate discriminazioni, e ormai non ci domina più la forza del diritto, ma il diritto della forza.
La seconda, è quella sul test d'ingresso alla Sapienza (dicesi La Sapienza), che includeva una domanda sui gusti delle granite. Segno che anche le istituzioni culturali un tempo più autorevoli hanno ceduto, di schianto, all'ignoranza e al degrado. Come direbbe l'amico George W., mission accomplished.
Entrambe le notizie mi hanno messo una volta di più davanti all'evidenza che non viviamo più in una società civile, e dato che mi lusingo di essere una persona civile, una volta di più mi domando: che ci faccio io qui?
Se avessi 10 anni e una casa in ristrutturazione in meno, farei le valigie e partirei senza pensarci due volte, e senza voltarmi indietro. E questo è molto triste, perché io amo l'Italia.
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