Dato che, al telefono, non sono in grado di riconoscere nemmeno la voce dei miei più stretti consanguinei, sul lavoro mi farebbe molto comodo un apparecchio dotato di identificazione del chiamante. Mi eviterebbe varie figuracce (come, ad esempio, chiedere al Capo: "scusi, ma chi parla?"), non poche seccature, e forse pure qualche mezzo infarto.
Anche l'identificazione del chiamante non mi avrebbe però risparmiato lo shock di poco fa, quando alzata la cornetta mi sono sentita così apostrofare: "Buongiorno. Qui è la Presidenza del Consiglio."
Ora, io giuro: i pensieri che mi sono sfrecciati in testa nei successivi 1,3 secondi sono stati, nell'ordine:
1) Oddio!
2) Oddio, il nano!
3) ...Ah, no :D
4) ...Ma che vogliono da me?
5) Oddio, non vorranno tassarmi per telefono?
Fortunatamente, a quanto pare la Presidenza del Consiglio non ha ancora attivato una procedura telefonica di recupero crediti a tappeto: la gentile (ed efficiente, incredibile!) funzionaria che mi ha contattato voleva solo - come era prevedibile - chiarimenti su una questione di lavoro.
Eh sì, perché noi (detto con il naso in su e aria di profonda superiorità) lavoriamo anche con la Presidenza del Consiglio: cosa che già darebbe soddisfazione di per sé, non ne parliamo poi adesso che non c'è più voi-sapete-chi.
Non mi gasavo così tanto da quella volta in cui mi hanno chiesto di scrivere una mail a Lady Gaga.
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