sabato 19 luglio 2008

Sala d'attesa

Quando vado a recuperare una delle sorelle "estere" all'aeroporto, è inevitabile preventivare un certo tempo di attesa... l'aereo è in ritardo, il bagaglio smarrito, e chi più ne ha più ne metta.
Però non mi annoio mai, osservare la gente in attesa è sempre interessante e ricreativo. Questa volta c'erano:
- una famiglia di almeno 10 persone, con annessi bambini impegnati in un'appassionante gara ad acchiapparello tra la folla;
- una "signora" addobbata con due collane di pietre dure, bracciale a fascia, orecchini a pendente di turchesi, giacchino e borsa di jeans con strass;
- due autisti dotati di apposito cartello identificativo;
- una seconda signora con una mascherina tipo sala operatoria sul viso, da cui tutti si tenevano prudenzialmente lontani;
- un signore, credo straniero, che aspettava - credo - la moglie e il figlio: al loro arrivo è seguita una drammatica scena stile "Carramba che sorpresa" (ma non voglio fingere troppo cinismo... l'incontro è stato davvero commovente, immagino non si vedessero da molto tempo);
- due signori anziani che comunicavano via cellulare, a voce altissima, con la persona attesa (bloccata al ritiro bagagli).

Meno male che avevo tutto questo "materiale umano" con cui tenermi impegnata, perchè la valigia di mia sorella è andata persa - appunto - e sono rimasta ad aspettarla per ore.
Beh, almeno la sorella è arrivata.

Nessun commento:

Posta un commento

Non voglio chiudere questo blog - spero di aver occasione per scrivere in futuro - ma chiudo temporaneamente i commenti, infestati dallo spam.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.