Alcuni prof. della Sapienza di Roma hanno protestato con il Rettore che aveva invitato il Papa all'inaugurazione dell'anno accademico. Questo perchè il Papa ha espresso spessissimo posizioni a dir poco 'conservatrici' (diciamo 'oscurantiste'), tra le altre cose, anche sui rapporti fra scienza e fede.
Gli studenti hanno raccolto la protesta dei prof. e ieri hanno occupato l'Università per ottenere il permesso a manifestare in concomitanza con l'intervento di Ratzinger.
Permesso concesso. Ratzinger ha annullato la visita.
Proteste a destra, mea culpa a sinistra, indignazione bipartisan.
Mi sento troppo arrabbiata per fare un discorso lucido, ma ci provo lo stesso.
In primo luogo, non vedo che cosa c'entri un capo di Stato straniero all'inaugurazione dell'anno accademico di un'Università italiana.
Mi ribatterete: ma è anche il vescovo di Roma.
Mi ribatterete: ma è anche il vescovo di Roma.
D'accordo. Ancora non vedo che cosa c'entri un'autorità religiosa in una cerimonia laica. L'Università è statale. Lo Stato italiano è laico (almeno sulla Carta).
Mi ribatterete: non è democratico impedire alle persone di esprimere la propria opinione, solo perchè è in contrasto con la tua.
D'accordo. Non è neanche democratico lanciare anatemi, minacce di scomunica e velati 'avvertimenti' al Governo di uno Stato sovrano perchè questo Governo cambi radicalmente le linee di programma in base alle quali è stato eletto dal popolo (vedi PACS, legge 194 et similia).
Un capo di Stato, soprattutto in un periodo storico di gravi tensioni internazionali ed interetniche, dovrebbe pesare molto attentamente le sue dichiarazioni e i suoi atti, e cercare di placare i contrasti e le contrapposizioni frontali, non di fomentarli.
Ancora di più se questo capo di Stato è una delle massime autorità religiose del mondo, e per ciò stesso dovrebbe avvertire la vocazione a pacificare gli animi, non ad aizzarli.
Ancora di più se la dottrina di questa autorità religiosa invita a 'porgere l'altra guancia'.
Se fai delle affermazioni dogmatiche (nel senso deteriore del termine), gratuite e in ambiti sui quali - almeno teoricamente - non hai alcun titolo per intervenire, poi non puoi meravigliarti o indignarti per eventuali reazioni sopra le righe e scomposte.
Che poi quella degli studenti della Sapienza fosse una reazione scomposta, è tutto da dimostrare (per inciso, meraviglioso lo striscione esposto oggi, "Nuntio vobis gaudium magnum, NON habemus papam"). Scomposta semmai è la reazione di un capo di Stato straniero che, di fronte a una manifestazione di dissenso pacifica, modifica la propria agenda senza neanche consultare i rappresentanti dello Stato ospitante circa eventuali problemi di sicurezza.
Ma nessuno dei nostri esimi politici - a nessun livello - ha ritenuto di far notare che, forse, gli studenti e i prof. non avevano tutti i torti. Nessuno ha ritenuto di spendere una sola parola sull'autonomia e l'indipendenza della Repubblica italiana. Quando mai! Che Dio (appunto) ce ne scampi e liberi.
Gente, qui siamo noi che stiamo rischiando grosso. Non il Papa.
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