sabato 9 gennaio 2010

Cortesemente

Lo so che sono fissata, ma non posso farci niente (o non sarebbe una fissazione); l'uso scorretto di grammatica e sintassi mi dà fastidio fisico.
(Sono pure conservatrice, peggio dell'Accademia della Crusca: continuo a scrivere "se stesso" anche se l'uso corretto, oggi, vuole "sè stesso". Anni e anni per imparare a levare l'accento e poi ti cambiano le regole.)

E quindi per me è un tormento leggere - cosa che avviene quasi sempre - "si chiede cortesemente di fare questo o quello". Perchè è un tormento? Beh, innanzitutto perchè è chi è richiesto di fare questo e quello che dovrebbe farlo, si spera, con cortesia. E poi perchè sottolineare la cortesia della richiesta ("visto come sono educato?") è, secondo me, una cafonata.

Perciò vi prego, quando parlate con me, di evitare quell'espressione. Cortesemente.

3 commenti:

  1. Condivido in pieno il tuo post, condividendo con te l'aberrazione per l'uso scorretto di grammatica e di sintassi. Mi permetto di proporti, cortesemente ovvio, uno dei primi post del mio blog in cui me la prendevo con la decadenza della lingua moderna

    http://menteattuale.blogspot.com/2008/06/costumeattuale06-decadenza-della-lingua.html

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  2. Sandro, ho letto il post e ti ho lasciato un commento. Mi hai ricordato uno dei miei incubi peggiori: il "piuttosto che". Preferisco sentire lo stridio delle unghie su una lavagna, piuttosto che il "piuttosto che"!

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  3. Ho letto e ho risposto al commento: penso che sia decisamente odioso così come decisamente odiosa la convinzione con cui l'espressione "piuttosto che" viene usata fuori luogo.

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Non voglio chiudere questo blog - spero di aver occasione per scrivere in futuro - ma chiudo temporaneamente i commenti, infestati dallo spam.

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