Arrivo al primo post del nuovo anno dopo una lunga pausa, dovuta in parte alle vacanze natalizie, e in parte al fatto che il mio notebook è ancora in assistenza, e con quello che mi è stato gentilmente prestato (grazie, amore mio) non mi sento totalmente a mio agio e libera di navigare, scaricare, pasticciare.
Se non altro, in questa pausa parzialmente forzata ho ripensato a questo blog in quanto tale, chiedendomi se valesse poi la pena di tenerlo in vita dopo più di tre anni: un record per me, che non sono mai riuscita a tenere un diario personale per più di tre giorni.
In effetti, questo blog è molto poco diario, nel senso che non scrivo quasi mai - se ben ricordo - quello che faccio durante il giorno. Nè mi capita spesso di fare riflessioni filosofiche o pensieri profondi (sto leggendo L'eleganza del riccio), quindi non posso scrivere manco quelle. Dunque mi chiedo intanto come ho fatto a scrivere qualcosa qui per più di tre anni, e poi a chi possa interessare leggere quello che scrivo (eppure a qualcuno interessa, dato che al momento conto ben 17 Google followers).
E mi domando anche quale carattere possa avere assunto, dopo tre anni, questo blog a cui all'inizio non avevo dato programmaticamente alcun carattere, proprio per vedere quale direzione avrebbe preso, se fossi riuscita ad andare avanti per un po'.
Immagino - e mi auguro - che il carattere del blog sia il mio carattere. E allora mi chiedo: io, che carattere ho?
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