Lo so che sono fissata, ma non posso farci niente (o non sarebbe una fissazione); l'uso scorretto di grammatica e sintassi mi dà fastidio fisico.
(Sono pure conservatrice, peggio dell'Accademia della Crusca: continuo a scrivere "se stesso" anche se l'uso corretto, oggi, vuole "sè stesso". Anni e anni per imparare a levare l'accento e poi ti cambiano le regole.)
E quindi per me è un tormento leggere - cosa che avviene quasi sempre - "si chiede cortesemente di fare questo o quello". Perchè è un tormento? Beh, innanzitutto perchè è chi è richiesto di fare questo e quello che dovrebbe farlo, si spera, con cortesia. E poi perchè sottolineare la cortesia della richiesta ("visto come sono educato?") è, secondo me, una cafonata.
Perciò vi prego, quando parlate con me, di evitare quell'espressione. Cortesemente.
Condivido in pieno il tuo post, condividendo con te l'aberrazione per l'uso scorretto di grammatica e di sintassi. Mi permetto di proporti, cortesemente ovvio, uno dei primi post del mio blog in cui me la prendevo con la decadenza della lingua moderna
RispondiEliminahttp://menteattuale.blogspot.com/2008/06/costumeattuale06-decadenza-della-lingua.html
Sandro, ho letto il post e ti ho lasciato un commento. Mi hai ricordato uno dei miei incubi peggiori: il "piuttosto che". Preferisco sentire lo stridio delle unghie su una lavagna, piuttosto che il "piuttosto che"!
RispondiEliminaHo letto e ho risposto al commento: penso che sia decisamente odioso così come decisamente odiosa la convinzione con cui l'espressione "piuttosto che" viene usata fuori luogo.
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