giovedì 21 gennaio 2010

Cesare, se ci sei batti un colpo

[...] Una società civile, una collettività, può vivere in base a norme morali che non hanno bisogno di una sanzione religiosa.

[...] Il Cristianesimo gode, rispetto alle altre religioni, di un grande vantaggio: vale a dire, di essere nato nella grande cornice giuridica dell'Impero romano. E questo ha fatto sì che lo stesso Gesù Cristo, nel Vangelo, ammonisca i suoi discepoli dicendo loro: "Date a Cesare quel che è di Cesare" (anche se naturalmente le Chiese cristiane, cattoliche o protestanti che fossero, hanno sempre cercato di aggirare, e talvolta han dovuto soltanto subire, questo precetto).
Ma il principio del "date a Cesare quel che è di Cesare" presuppone una cosa, vale a dire, presuppone che Cesare abbia la voglia, la dignità e la forza di rivendicare ciò che è suo [...].
(Massimo Firpo, La scomunica di Lutero e la frattura della cristianità, Lezioni di Storia - Crisi e rivoluzione, Roma, Auditorium, 10/01/2010)

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