Come Alberto Angela, uno degli individui che più stimo al mondo, potrebbe illustrare molto meglio di me, diversi animali vanno in letargo durante l'inverno. Io dovrei invece andare in letargo in primavera, visto il sonno che mi attanaglia in questo periodo. Starei sotto il piumone a dormire ininterrottamente da giorni, sveglia non pervenuta, se l'amore mio - santo subito - non mi avesse dolcemente svegliata e quindi con meno complimenti - ma molto più efficacemente - buttata giù dal letto. Meno male, perché ancora non ho vinto la lotteria (comprare almeno un biglietto forse aiuterebbe) e quindi devo andare a lavorare.
E OK, dovendosi alzare al mattino poco dopo le sei probabilmente sarebbe utile andare a dormire la sera un po' prima di mezzanotte, invece di perder tempo al computer a twittare, cercare spoiler su Tumblr e guardare serie TV che manco mi piacciono (ho ceduto per disperazione, visto che in televisione non c'è nulla di decente, e per senso del dovere visto che è inammissibile per me non seguire una serie fantasy, ma non c'è niente da fare, la cosa non mi prende. Spero vada meglio con i libri che ho cominciato a leggere).
Il sonno però rimane e sto seriamente pensando di impiantarmi nel braccio, o direttamente nella giugulare, una flebo caricata a caffè ristretto. Bei tempi, quando una tazzina appena sveglia mi bastava per tutta la giornata! E pensare che da piccola protestavo con mia mamma che mi spediva a letto con le galline, e lei mi diceva: "I bambini hanno bisogno di dormire di più, quando sarai grande non ti servirà tanto sonno". Balle: dicevano anche che con l'età la miopia recede causa l'incipiente presbiopia, ma io continuo ad essere più miope di prima.
Mi sorge il dubbio di essere una specie di Benjamin Button, solo che ancora non me ne sono resa conto.
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