mercoledì 23 maggio 2012

L'esperienza insegna

Sono fermamente convinta che, per crescere come persona, è necessario saper far tesoro di ogni esperienza che ci capita, anche di quelle che sul momento sembrano del tutto inutili e insignificanti.
Ad esempio, in azienda mi hanno chiesto (leggi: costretto) di compilare una parte del budget. La cosa mi è servita a capire meglio perché l'economia mondiale sta andando a rotoli.
E sono serissima.

In pratica, mi hanno passato una decina di fatture (poco male, penserete voi) dicendomi: "Non devi contabilizzarle, devi solo riportare le cifre nelle varie voci di budget". Ora, io sono totalmente a digiuno di contabilità e quindi già non ho capito che differenza passi tra "contabilizzare" e "ripartire le cifre". Comunque sia, essendo come detto totalmente a digiuno di contabilità e dovendo produrre un consuntivo trimestrale, ho ingenuamente pensato che fosse utile impostare un bel foglio Excel, una colonna per mese, e incasellare ogni cifra sotto il mese corrispondente.
Questo perché mi avevano spiegato che molte fatture sono bimestrali, e in caso di fattura a cavallo di anno, dicembre-gennaio insomma, ne avrei dovuto registrare (non contabilizzare, attenzione!) solo metà importo.

Di conseguenza, in caso di fattura marzo-aprile, ho registrato (non contabilizzato, attenzione!) solo l'importo di marzo.
Errore: "la fattura è stata pagata per intero in questo trimestre, ergo va registrato l'intero importo".
E la fattura dicembre-gennaio, che è stata pagata tutta a gennaio, allora? "Non c'entra, è una cosa diversa".
E questa fattura emessa a fine marzo per una spesa fatta a febbraio? "Non c'entra, è stata registrata ad aprile, devi registrarla (non contabilizzarla, attenzione!) ad aprile.

Preso atto di tutto ciò, profondamente lieta di essere del tutto a digiuno di contabilità e decisissima a rimanerlo, ho conservato il mio foglio Excel diviso per mesi, ma sotto - per la serie "Attacca il ciuccio" - ci ho messo un altro schemino strutturato secondo i criteri (sic) dell'amministrazione. Seguendo questo, i conti (ovviamente) tornano al centesimo.

Continuo a non capire perché - se loro contabilizzano - io devo fare praticamente la stessa cosa, usando le stesse cifre e registrandole (non contabilizzandole, attenzione!) nello stesso modo. In compenso, io che pensavo non ci fosse nulla di più definito e statico dei numeri, ho capito benissimo come mai qualche cervellone se ne è potuto uscire con la teoria della "finanza creativa".

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