Ancora non sono riuscita a farmi un'opinione sull'operato del Governo Monti. Dai TG, che lo incensano a reti unificate, e da Internet, che alternativamente lo loda e lo bastona, non riesco a trarre solidi elementi di valutazione. Ho però lo strisciante sospetto, una sorta di sensazione sottopelle (o istinto femminile che dir si voglia) che le conseguenze, fauste o nefaste, dell'attività sua e dei suoi ministri le apprezzeremo appieno solo tra qualche mese (e sarà troppo tardi).
Va detto che la situazione di partenza era terrificante, roba che anche il migliore dei governi possibili (aka non un governo italiano) avrebbe i suoi bravi problemi a rimettere in piedi la baracca.
Certo, il fatto che alti plausi si levino da governi stranieri / banchieri / Confindustria non mi lascia tranquillissima (mentre le proteste dei sindacati non mi tangono, sui sindacati sono scetticissima, sappiatelo).
In ogni caso, l'handicap, il peccato originale, l'impedimento ultimo del Governo mi pare evidente: il Parlamento è lo stesso di prima. Ora, ad esempio, stanno dibattendo su come cambiare la legge elettorale. Loro l'hanno concepita, loro l'hanno votata, loro l'hanno disconosciuta tre secondi dopo ribattezzandola simpaticamente "porcata", loro se la sono comunque tenuta così per anni e anni, e loro dovrebbero cambiarla, e cambiarla per il meglio, adesso?
Davvero credono che siamo così scemi da bercela?
(Sì, lo siamo)
Ah, nel caso non ve ne foste accorti, PD e PdL sono sull'orlo dell'ennesimo inciucio. Sempre più volpini, quelli del PD; non c'è che dire. Andando avanti così, e cito, non vinceranno mai. Del resto, se uno che ha perso riesce comunque a incamerare fior di milioni, non è che sia tanto incentivato a cercare di vincere.
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