lunedì 1 marzo 2010

Sopprimerli è davvero moralmente discutibile?

Domenica mattina, ore 13.15. Interno di rinomata pasticceria. L'angusto locale è intasato da una magmatica calca di persone e personaggi. Giunge il turno di una signora "bene", riconoscibile da vestiario griffato e perfette messa in piega e manicure.

- Vorrei 10 euro di biscotti secchi.
- Certo signora, che cosa desidera?
- Vorrei 10 euro di biscotti secchi.
- Sì signora, che tipo desidera?
- Fammeli misti, sai, mio figlio adora i vostri biscotti, vuole solo questi... Voglio questi, e questi, e un po' di ferri di cavallo... non più di 10 euro, eh? Poi un po' di cuoricini, e poi anche questi... (picchietta con l'unghia sulla vetrina del bancone) Non più di 10 euro, eh? Mi raccomando, che poi diventano duri...
- Ecco signora, va bene così?
- Sì grazie, perché sai, mio figlio adora anche quelli alla marmellata... (la commessa fa per dirigersi alla cassa) Ah no aspetta, poi devi farmi anche un vassoio di pasticcini, non più di 15 pezzi.
- Quali signora?
- Fammeli misti... dunque mettimi due cassatine, due bignè alla panna... A quanto stiamo?
- A quattro, signora...
- Ah ecco, perché non più di 15, eh? Poi mettimi anche due ricce e due veneziane... Queste che sono? A quanto stiamo?
- A otto, signora...
- Ecco, non più di 15, eh? Allora mettimi anche due bignè al cioccolato e due di quelli con la frutta, e poi due code di rospo e... a quanto stiamo?
- A 14, signora...
- Ah va bene, allora mettimi un'altra coda di rospo e basta, così siamo a 15.
- Ecco, signora.
- E poi volevo chiederti una cosa, ma voi accettate anche buoni pasto?

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