Dunque, ricapitolando, la situazione è questa:
- il Ministro delle Infrastrutture (Di Pietro) non ha letto il ddl perchè questo gli è stato presentato come provvedimento "di routine";
- il Ministro dell'Ambiente (Pecoraro Scanio) non ha letto il ddl perchè è "dovuto correre al Quirinale per premiare i giovani impegnati sul cambiamento climatico" (ah, beh: ubi maior...);
- il Ministro delle Comunicazioni (Gentiloni) non ha letto il ddl (cito anche qui: non lo ha "controllato personalmente e parola per parola". Il che fa tanto Catarella, non trovate? "Pirzonalmente di pirzona").
Si fa strada perciò l'interessante quesito: chi cavolo l'ha letto, 'sto ddl?
E poi: dato che di informazione si tratta (il problema nasce proprio perchè, preso alla lettera, il ddl Levi equipara un blog a una testata giornalistica), come mai il Ministro delle Comunicazioni non ne sapeva niente?
Intanto il ddl, con una celerità degna di miglior causa, sta per approdare alle Camere.
Intanto, con una celerità tipica di certe cause, il pm De Magistris è stato estromesso da un paio di inchieste che stavano per toccare i soliti noti.
Non c'è che dire, siamo in buone mani. Facciamo bene a pagarli tanto, 'sti politici.
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