giovedì 8 ottobre 2009

Il giorno dopo

Smaltito il sollievo, alcune considerazioni.
  • Con la reazione scomposta e iraconda di ieri, Berlusconi ha definitivamente ammesso che il Lodo Alfano era stato concepito a sua immagine e somiglianza, al solo scopo di salvargli la ghirba dai processi. Altro che esigenze di governabilità.

  • Sono inquietanti i messaggi in codice lanciati a Napolitano. "Mi sento preso in giro": quindi qualcuno gli aveva promesso qualcosa? Chi? E cosa gli aveva promesso? Viene in mente il Violante che in Parlamento afferma (più o meno) "a Berlusconi era stata garantita la salvezza delle sue TV".

  • Sono invece deprimenti le risposte di Napolitano: bocciando il Lodo Schifani la Consulta non aveva precisato che ci voleva una legge costituzionale. Quindi lui ha fatto il suo "dovere", e la colpa è tutta di quei cattivoni della Consulta. A parte il fatto che sulla legge costituzionale ci potevi arrivare da solo, Giorgio, che mi dici di quel piccolo negletto art. 3, "tutti sono uguali di fronte alla legge"?

  • "La firma del Presidente della Repubblica garantisce la costituzionalità della legge". E garantisce pure lo scudo fiscale. Qualcuno gli tolga quel timbro di mano!

  • Nessuno - tranne il solito Di Pietro - dice quello che a me pare pacifico, ossia che adesso Berlusconi si dovrebbe dimettere. In qualsiasi altro Paese non si sarebbe nemmeno candidato. Qui invece è una corsa a chi dice per primo che "il governo è comunque legittimato dal voto". Su Repubblica leggo addirittura che la reazione di Di Pietro è "chiassosa" (e fa un favore a Berlusconi, ça va sans dire).
    Update: anche il Times sostiene che Berlusconi si deve dimettere. Che chiassosi, questi inglesi.

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