mercoledì 20 febbraio 2008

Orgoglio e pregiudizio

Con l’orgoglio mi capita di rado (almeno spero!), ma del pregiudizio sono vittima più spesso di quanto mi piaccia ammettere.

Oggi, per esempio, ero sull’autobus e ascoltavo una ragazza – una degli habituè della linea, frequenta una scuola per parrucchieri e la vedo quasi tutti i giorni – che si lamentava perchè il suo telefonino era ancora rotto, nonostante l’avesse appena ritirato dal centro di assistenza. “235 euro l’ho pagato!” protestava.

Ora, a parte il fatto che sentir dire “Motorola” con spiccata inflessione barese è di per se stesso un’esperienza di vita, non ho potuto impedirmi di pensare: “Questa avrà neanche 18 anni e i genitori spendono 235 euro per il telefonino…”

Poi mi sono auto-rimproverata: magari la tipa ha un lavoretto part-time, ha messo da parte i soldi e si è comprata il telefonino. Se quella era la sua priorità, perché no? Il fatto che io non spenderei manco 100 euro per un telefonino (mentre – potendo – li spenderei più che volentieri per il cofanettone dei DVD del Signore degli Anelli in Extended Edition) non dequalifica automaticamente la cosa.

E poi ancora mi sono chiesta: avrei fatto le stesse considerazioni se, invece di una ragazzetta quasi-parrucchiera, il commento sui 235 euro l’avesse fatto un’universitaria, ad esempio una delle mie cugine? Probabilmente no.

Accidenti. Sono proprio classista.

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