Il mio lavoro può essere fonte di notevoli frustrazioni. A volte i colleghi si dimostrano parecchio ottusi (d'altro canto, quando mi ci metto so essere parecchio ottusa pure io). Alcuni autori andrebbero picchiati con tutti i volumi dell'Enciclopedia Treccani e quindi spediti in miniera senza troppi complimenti.
Però stamattina il mio capo mi ha incaricato di telefonare a Quirino Principe.
Per chi non lo sapesse, Quirino Principe è - tra le altre cose - il curatore della prima edizione italiana del Signore degli Anelli (Rusconi 1970). Quindi in pratica stamattina il mio capo mi ha incaricato di telefonare a un dio.
Dopo essermi concessa qualche secondo di internal flailing (vediamo, quale potrebbe essere un efficace corrispettivo italiano? Magari chiedo al traduttore di Tolkien, ah ah ah ah) ho composto il numero, auto-intimandomi di essere altamente professionale e di non menzionare hobbit, nani e Legolas nemmeno di striscio. Anche perché, mi sono detta, Principe ha fatto molte altre cose nella sua vita e sarà magari stanco di sentirsi nominare sempre e solo Tolkien a ogni pie' sospinto.
Per tre quarti della telefonata, in effetti, non ho parlato che di lavoro anche se Principe (di nome e di fatto) mi ha reso la vita difficile discorrendo come un gentiluomo d'altri tempi e infilando una dietro l'altra citazioni coltissime (da Calvino in su); proprio il genere di cose che mi manda in brodo di giuggiole riducendomi a una pupazza incoerente, incapace di balbettare altro da "oddio che figata". Siccome "oddio che figata" non è proprio la cosa più professionale da dire quando sei al telefono con Quirino Principe (!!!!) ho pensato bene di tacere. Verso la fine, però, non ce l'ho fatta più e l'ho ringraziato per la traduzione del Signore degli Anelli.
Qui è partita tutta una conversazione molto poco professionale, con lui che mi raccontava aneddoti sulle vicissitudini della traduzione (in particolare quella delle Appendici, soprattutto quella sul linguaggio degli Elfi che pare gli abbia dato parecchio filo da torcere: appena a casa me la vado a rileggere), io che mi indignavo e inorridivo e poco mancava che facessi la ola, e come da qui siamo finiti a parlare di politica non lo so, ma resta il fatto che ci siamo lasciati come fossimo amici d'infanzia.
In tutto ciò sono miracolosamente riuscita ad astenermi da qualunque citazione tolkieniana. Ne sono fiera perché non sarebbe stato elegante, da parte mia.
Il titolo del post fa storia a parte, naturalmente.
OH-MIO-DIO *_*
RispondiEliminaLo so! Ho ancora le stelline negli occhi * _ *
EliminaPoche storie... dacce 'sto numero!
RispondiElimina(A mezzo messaggio privato, ovviamente)
;-) :-D
Mai, è il mio tesssoro, è mio, l'hanno dato a me!
EliminaLOL!
EliminaAttenzione agli effetti collaterali (perdita dei capelli, ingiallimento dei denti, follia, ecc ecc)