Mi pare inutile continuare a seguire la politica, finché si tratterà delle solite facce di tolla che continuano a ripetere i soliti paroloni che non significano nulla, cercando di spacciare per "dibattito democratico" la solita compravendita di poltrone.
Quando (e se) arriveremo alle elezioni mi impegnerò (eh sì, ci vorrà impegno) per cercare un partito e/o un candidato che non sia totalmente repulsivo. Oppure voterò scheda bianca: c'è sempre una prima volta e sono stanca di essere sempre costretta a scegliere il male minore.
(Mi rifiuto di astenermi perché sono profondamente convinta che il voto sia un dovere prima ancora che un diritto, ma stanno rendendo davvero difficile la vita della mia coscienza civile.)
Di votare PD, ovviamente, non mi passa nemmeno per la testa e quindi, in linea teorica, Bersani che lancia proclami su come sceglierà di allearsi con Vendola piuttosto che con Casini (come se fosse un emiro che deve scegliere la sua favorita per la notte, come se la cosa non riguardasse magari un pochettino anche noi) non dovrebbe farmi né caldo né freddo. Invece questo atteggiamento spocchioso e autoreferenziale, e devo purtroppo dire tipicamente piddino, di chi si chiude nelle sue stanze con pochi intimi a prendere decisioni, senza minimamente considerare anzi avendo perso del tutto la capacità di capire che cosa sta succedendo fuori, ecco questo atteggiamento mi dà parecchio sui nervi. Io lo prenderei a ceffoni, Bersani.
(Nota di servizio per gli opinionisti sapientini: dire "sono tutti uguali" non è qualunquismo. E' realismo.)
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