E nel solito tran-tran fatto di colleghi, telefoni e mail, bollette da pagare, uffici pubblici permanentemente chiusi, operai che trafficano (e sporcano) in casa, serrature che si rompono, malati da accudire, amici dei malati che ti chiamano a ore assurde per chiedere notizie, parenti che si offendono perchè tu non ti fai mai sentire, vicini che gridano bestemmie da far tremare i muri quando gioca l'Inter, e chissenefrega se sono le tre del pomeriggio di domenica e tu stai facendo un pisolino, ma poi protestano se occupi il loro posto auto per 5 minuti, il tempo di scaricare la spesa, all'improvviso in tutto questo mi è venuto in mente che sono felice.
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