giovedì 2 luglio 2009

Airport 2009

Ammetto che, se si è soprappensiero e di fretta, ci si possa sbagliare, per una volta, e prendere al volo l'autobus sbagliato. O anche il treno sbagliato. Tu arrivi in stazione, vedi il treno che si mette in moto, lo rincorri e ci sali, e ti rendi conto solo dopo che non era il tuo in orario, ma quello prima in straritardo.

L'aereo, ecco, quello mi sembrava impossibile da mancare. In primo luogo si suppone che uno arrivi con largo anticipo in aeroporto, tra check in e controlli di sicurezza etc. Quindi dovrebbe avere il tempo per controllare la carta d'imbarco, verificare sul tabellone dei voli che il gate non sia nel frattempo cambiato (a me una volta è successo e sono stata io ad avvisare la signorina al gate!), andare al gate giusto e verificare ancora sul monitor del gate.

Monitor che è siffatto (almeno a Fiumicino): in alto, in grande, c'è la destinazione dell'aereo che sta per partire: c'è l'orario dell'imbarco; e quando l'imbarco comincia, accanto alla destinazione compare anche una simpatica vignetta di omini che salgono a bordo.
Difficile confondersi con la destinazione successiva che compare, con relativo orario, negletta e piccola in basso nel monitor.
Almeno così credevo.

Eppure ieri una signorina (straniera, ma che Bari non sia Ancona mi pare evidente in qualsiasi lingua) si è sbagliata, all'imbarco la cosa è sfuggita e l'hostess è dovuta venire a tirar giù la malcapitata dalla navetta.

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