lunedì 3 dicembre 2007

Fiction (nel vero senso di)

Ieri sera, domenica, The West Wing (nella speranza che questa serie non finisca tanto presto e, nel caso, che la serie successiva non venga messa in onda dopo anni, anni e anni).


Nella puntata di ieri, l'addetto stampa della Casa Bianca si rendeva conto con stupore, incredulità, sbalordimento e sdegno (climax) che la Commissione per il controllo delle Comunicazioni aveva sì fissato, come suo dovere, un limite al monopolio delle grandi major televisive (ViaCom, Disney etc. citate per nome e cognome nella sceneggiatura); ma che questo limite era, nei fatti, la pura e semplice legittimazione delle acquisizioni illegali fatte precedentemente dalle stesse major.
In pratica una legge Mammì made in USA. Poi dice che siamo noi a copiare gli Americani.

Più andavo avanti nel seguire la puntata, meno ci credevo, più mi disperavo: per gli Americani una situazione del genere è talmente inverosimile, che ci fanno sopra le sceneggiature di fiction! Ma aspettate, perchè il bello deve ancora venire...

Dopo un primo istante di smarrimento perchè sì, insomma, in America queste cose non succedono, l'eroica addetto stampa (eggià, una donna) decide di convocare i giornalisti per denunciare i fatti. Ma si rende conto, con sempre maggior orrore, che i giornalisti non intendono raccontare la storia, perchè questa danneggerebbe i loro editori... quindi si autocensurano (vi ricorda niente, tutto ciò?).
E più la nostra eroina si dà da fare per scoperchiare la pentola, al grido di "viva il pluralismo dell'informazione" più tutti le dicono che la sua è una battaglia inutile, perchè tanto al pubblico del pluralismo dell'informazione non potrebbe importargliene di meno.

Insomma, mancavano solo il Vesuvio e la pizza.

Ma siccome questo è un telefilm, alla fine i buoni trovano un espediente astuto per mettere i cattivi di fronte alla realtà, anzi alla Verità; le oscure manovre vengono troncate, l'Anello è distrutto... ah no, quella era un'altra storia.

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