L'altra sera ero alla festa per i 40 anni di un'amica, mia coetanea.
E anche questa, diciamolo, è stata un po' una doccia fredda: lei quarantenne, gli altri invitati tutti dai 40 in su, e per chiudere in bellezza il sillogismo quarantenne anche io. Poco ci manca, comunque.
Toccherà convincermi, meglio prima che poi, che sto invecchiando. O perlomeno che non ho più venticinque anni.
(Ma il caso è grave, se ogni volta che mi chiedono l'età devo pensarci a lungo prima di azzeccare la risposta giusta.)
Ad aggravare la crisi di coscienza, mentre ero alla festa sono stata apostrofata da un'altra invitata: "Ma non ci conosciamo?" "Non mi pare" ho risposto io, che pure dovrei ormai sapere a che livello sono capace di fare gaffe, ed aver quindi studiato apposite contromisure e/o risposte sufficientemente vaghe da non mettermi nei guai.
Infatti, la tizia in questione era men che meno una mia ex compagna di ginnasio la quale non solo mi aveva perfettamente riconosciuto, ma si ricordava perfino quali cartoni animati guardavo all'epoca. Il che fa capire due cose: la prima, che quando qualcosa mi piace non conosco mezze misure, e sono decisamente ossessiva e ossessionante; la seconda, che sono altresì inadatta a intrattenere rapporti sociali.
A mia difesa, va detto che avevo lasciato la tipa bruna e riccia, e l'ho ritrovata rossa e liscia (io invece non sono cambiata per niente, dixit). A mio detrimento, va invece che al ginnasio io, lei e altre due ragazze eravamo non dico amiche intime, ma "alleate" (questo è probabilmente il termine esatto) contro il vuoto pneumatico costituito dagli altri compagni.
Comunque, detto tra voi e me, io sembravo molto molto più giovane di tutti gli altri.
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