venerdì 5 ottobre 2012

Siparietti

Sono reduce da una settimana che definire "di cacca" è poco (e non è ancora finita!), il che ha abbassato ulteriormente la mia soglia di tolleranza alla stupidità umana, già bassa di suo (la mia tolleranza, ché la stupidità disgraziatamente è assai).

Ierlaltro, per cercare di combattere un attacco depressivo acuto, ho deciso di farmi un giro di window shopping; solo window, perché le cose esposte in vetrina da un po' di tempo in qua (dalle mie parti, almeno, da voi non so: nel caso, segnalate negozi degni e possibilmente attrezzati per la vendita on line) fanno pena e costano una cifra. Qualcuno avvisi i negozianti che c'è la crisi.

(Off topic, che fin qui non sembra off ma poi capirete che questo post ha un altro topic: da parecchio tempo, ormai, i negozi sono pieni di ciarpame venduto a carissimo prezzo. Io ve lo dico: se non mi date altra scelta che comprare maglioncini rifaldi di acrilico, perché quando vi chiedo roba di lana/cotone/fibre naturali in genere mi ridete in faccia, io piuttosto che comprarli da voi pagandoli millemila euro li compro dai cinesi pagandoli quattro soldi. Ecco, l'ho detto.)

Comunque, come sempre mi avviene quando decido di fare un giro per negozi, sono finita in libreria. Una di quelle librerie che ti offrono uno spazio per leggere, con divanetti discretamente comodi. Io ho accolto di buon grado l'invito, ho scelto un libro che pareva intrigante e poi visto l'affollamento ai divanetti mi sono diretta a quello che pareva più sgombro, occupato solo da due signore con assortimento di varie borse e sacchette sparse.

Però, quando ho chiesto educatamente a una delle signore se il posto accanto a lei fosse libero (con ciò sottintendendo "leva l'ennesimo sacchetto e fammi sedere"), lei mi ha guardato in faccia e mi ha risposto testualmente: "ti spiace sederti da un'altra parte? Noi abbiamo bisogno di spazio."

L'ho guardata basita per qualche secondo, poi mi sono girata e sono andata da un'altra parte, ossia al divanetto accanto occupato da due ragazze che gentilmente si sono strette per farmi posto. Al mio sguardo apologetico, una ragazza ha sorriso come per dire "ho capito, non preoccuparti". Al che la "signora" di prima ha ritenuto necessario ribadire "Scusa eh, ma noi abbiamo bisogno di spazio".

"Signora, se avete bisogno di spazio, lungi da me il togliervelo" ho ribattuto a voce altissima.
A voi sembra normale andare a sedersi in libreria per fare pettegolezzi con le amiche? A me, no.

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