lunedì 28 marzo 2011

De gustibus

Dato che mi piace leggere, e molto, mi metto sempre in sospetto quando sento dire che uno dei miei libri preferiti sta per essere trasposto in un film. L'operazione, si sa, è sempre problematica perché letteratura e cinema parlano due linguaggi diversi, ed è impossibile pensare a una "traduzione parola per parola" dell'uno nell'altro. Nella migliore delle ipotesi, si può riuscire a salvare lo spirito del libro: ma qualche "tradimento" ci sarà sempre, è inevitabile che ci sia ed è sciocco polemizzare sul tema. Persino Il Signore degli Anelli, che personalmente ritengo un evento miracoloso per come i tre film sono riusciti a rispettare il mondo di Tolkien, ha dato ai puristi hanno ottimi argomenti per storcere il naso. Io, poi, che sono abituata a leggere un libro calandomi totalmente nella trama, al punto da immaginare le voci dei protagonisti e gli odori delle ambientazioni (giuro!), non posso che sentirmi spaesata di fronte ad altre facce ed altre voci (per fortuna, i film non hanno odori, non ancora almeno).

Poi ci sono le catastrofi annunciate, ossia quei film che prendono un libro (anche famoso, anche famosissimo) e lo banalizzano, lo spettacolarizzano a tutti i costi e lo rendono, in poche parole, una boiata pazzesca. Prendiamo I tre moschettieri, che come sapete è uno dei miei favoriti e che, poveretto, non si capisce bene per quale motivo non ha mai avuto una trasposizione cinematografica fedele: la versione con Gene Kelly, che rimane la migliore, dato il puritanesimo dell'epoca censurava le parti troppo spinte (tipo il fatto che Constance sia l'amante di D'Artagnan, e non sua moglie); la versione con Michael York, che pure vanta un cast di tutto rispetto ed è piuttosto "guascone", perde punti a causa del pessimo seguito in Vent'anni dopo; della versione Disney non varrebbe neanche la pena di parlare, se non fosse per l'ultimo film che sta per uscire, che attendevo con ansia anche perché Orlando Bloom interpreta il Duca di Buckingham, e che ha fatto diventare i moschettieri, e la stessa Milady, delle sottospecie di ninja. Non so che cosa sia mai venuto in mente allo sceneggiatore e come il produttore abbia potuto pensare di buttare dei soldi in questa scempiaggine, anche se immagino che il tutto avrà un buon riscontro di cassa, non foss'altro che perché è in 3-D. Del resto, pare che anche gli Amici miei di De Sica stiano avendo successo. Che mondaccio.

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