giovedì 2 settembre 2010

Happy end

A volte ho istinti suicidi. Non mi capita troppo spesso, per fortuna, ma con una apprezzabile (e allarmante) frequenza faccio delle scempiaggini di portata tale da spingermi a dare le testate al muro, o a buttarmi sotto un tram (meno male che in città non ci sono tram) perché mi sento troppo deficiente per stare al mondo.
(Mi consolo pensando a Gasparri)

Tutto questo per dire che stamattina ho fatto per mettere il cellulare in borsa, e mi sono improvvisamente resa conto che il portafogli era scomparso.
Lui, i soldi, la carta di credito, la carta di identità, la patente. Pure la tessera sanitaria.

Devo precisare che ieri pomeriggio, in ufficio, la borsa mi è caduta a terra: l'ho raccolta e rimessa a posto, a fine giornata ho rimesso dentro il cellulare, l'ho chiusa, sono uscita (pensando "Però, com'è leggera oggi questa borsa!"), ho preso il bus, sono tornata a casa, ho aperto la borsa per prendere le chiavi di casa, l'ho richiusa, l'ho riaperta per prendere il cellulare. Il tutto senza accorgermi del portafogli (o meglio, della sua assenza).
Non sono quanto meno da ricovero immediato urgente?

Per fortuna il portafogli era in ufficio: la signora (letteralmente) che fa le pulizie l'ha trovato e l'ha prudentemente messo in un cassetto (lì per lì mi è venuto un colpo quando sono entrata in ufficio e il portafogli non c'era, meno male che l'ho ritrovato subito e prima di bloccare la carta di credito).

La faccenda fa il paio con quella volta in cui mi dimenticai la borsa (con portafogli, documenti dell'auto, chiavi di casa) in un carrello al supermercato. Anche allora ritrovai tutto intatto, ma si sa: non c'è due senza tre, il quarto vien da sé, e la cosa mi terrorizza.

E ho anche il coraggio di lamentarmi perché non vinco al Superenalotto...

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