venerdì 24 settembre 2010

Ordinary people

C'è un tizio, uno di quelli che incontro spesso sul bus. Credo che sia una specie di rappresentante/commesso viaggiatore, perché si porta dietro un paio di borse voluminose e scende sempre alla stazione. L'ho notato proprio per via delle borse, che su un bus affollato non passano inosservate (anzi, sarebbe meglio dire che prima di me l'hanno notato le mie caviglie... ahia!). Per il resto il tizio in sé è abbastanza ordinario, e mi lasciava del tutto indifferente... Fino ad oggi, quando si è seduto di  fronte a me.

Con lui c'era una sua conoscente, forse una collega. A parte il fatto che è rimasto comodamente seduto, lasciando la tizia in piedi e chiacchierando con lei come se niente fosse, la cosa che mi ha dato più fastidio è stato il suo dare pubblica lettura, a volume altissimo, del suo "preziosissimo" giornale (uno di quelli a distribuzione gratuita, NdA) che non ha voluto prestare all'amica in quanto c'era "una foto di Belen".
Ovviamente stava scherzando, infatti l'amica stava al gioco; ciononostante, forse perché Belen mi sta prepotentemente sulla trachea (no, non è invidia, è che detesto le oche giulive), per osmosi anche il tizio nel mio archivio mentale è stato trasferito da "insignificante" a "odioso".

Guarda il caso, me lo sono ritrovato sul bus anche stasera ma per fortuna si era azzittito, e mi sono accorta della sua presenza solo quando è sceso e ha mollato il "prezioso" giornale, incastrandolo dietro il pannello degli orari alla fermata.
E con questo gesto, è passato direttamente alla categoria degli "inqualificabili".

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