La cosa che mi uccide sono i contrordini: anche quelli di routine. Il fatto è che, per forma mentis, sono abituata a reagire velocemente. Il capo mi chiede una cosa e tac! la faccio. Il capo mi chiede varie cose? Stabilisco le priorità e tac! le faccio.
E poi arriva il contrordine.
Sto imparando a non farmi spaventare dalla montagna di scartoffie che mi arriva sulla scrivania, a restare calma, a fare tutto con ordine e metodo. Poirot sarebbe fiero di me (se non vedesse il caos sulla mia scrivania).
Devo imparare a ritardare il tac!, a tenere un po' in caldo le varie faccende. Non tanto: mezz'ora, un'ora al massimo, aspettando il contrordine. Tanto arriva, e io mi evito di dover fare le cose due volte.
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