venerdì 24 aprile 2009

Dettagli

Una signora prende l'autobus al volo. Sale tutta affannata, con pargolo al seguito, e chiede un biglietto all'autista che però ne è sprovvisto.
Una ragazza lì accanto, che ha seguito la scena, prende dalla borsa un blocchetto di biglietti e ne porge uno alla signora. Questa non ha spiccioli per pagarlo: ma la ragazza, gentilmente, le dice di non preoccuparsi. La signora, com'è giusto che sia, ringrazia.
Io sorrido e penso che non sarei stata altrettanto gentile; ma penso anche che, se ci sono ancora in giro persone capaci di simili piccoli atti di solidarietà, non siamo poi messi tanto male.
Nel frattempo la ragazza suona il campanello e scende alla fermata successiva. La signora la guarda allontanarsi, dicendo con rammarico al pargolo: "Ma se doveva scendere subito, poteva darmi il suo biglietto..."

Ora, la signora ha cercato di fare il biglietto; era davvero preoccupata di trovarsene sprovvista; quindi ci teneva ad essere "in regola". D'altra parte, era sinceramente dispiaciuta che la gentile ragazza non avesse pensato al piccolo espediente (illegale quanto diffusissimo) di cedere a un'altra persona il biglietto già timbrato.
E il punto, secondo me, è proprio questo: che in molti casi i nostri comportamenti sono illeciti, ma non li percepiamo più come tali. In queste condizioni, non possiamo meravigliarci o indignarci per l'illegalità diffusa nelle alte sfere: anche noi, nel nostro piccolo...

2 commenti:

  1. verissimo. se tutti nel nostro piccolo facessimo il nostro sicuramente le cose non andrebbero così male. i ladroni ci sarebbero lo stesso ma non avrebbero l'appoggio popolare che hanno adesso

    RispondiElimina
  2. Volevo sottolineare la cosa, ma non mi andava di fare un sermoncino sull'autobus alle 8.20 del mattino...

    RispondiElimina

Non voglio chiudere questo blog - spero di aver occasione per scrivere in futuro - ma chiudo temporaneamente i commenti, infestati dallo spam.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.