Niente è come una corsa in autobus per farti apprezzare l'inciviltà, la maleducazione e il menefreghismo dei miei concittadini.
Tralascio le innumerevoli infrazioni al codice stradale (e al buonsenso) di cui sono stata testimone nel giro di 20 minuti.
Ma a un certo punto, sull'autobus è salita una ragazza visibilmente incinta. Per dire, tanto incinta che sono riuscita ad accorgermene nonostante il mio stato di instupidimento da caffè-non-ancora-entrato-in-circolo-cuffiette-nelle-orecchie-e-sogni-ad-occhi-aperti.
Sicché mi sono alzata per cederle il posto.
E una tizia gliel'ha soffiato di sotto il naso. Non so come abbia potuto fisicamente farlo, si è infilata strisciando tipo serpente tra me e la futura mamma e si è seduta, c'è voluta perizia.
Le devo aver scoccato uno sguardo di disprezzo davvero potente, perché ha cominciato ad agitarsi sulla sedia con una faccia tipo "Ma questa perché ce l'ha con me?" (E avevo gli occhiali da sole. Non li avessi avuti, probabilmente l'avrei incenerita sul posto.)
Per un momento ho pensato di dirle chiaro e tondo: "Mi scusi, signora, ma mi ero alzata per lasciare il posto alla signora incinta". Ma sono sempre restia ad attaccar briga sull'autobus, sia perché c'è sempre il rischio di scatenare una rissa, sia perché se dovessi far polemica ogni volta che ce n'è fondato motivo, farei polemica ogni santo giorno. (Non che mi dispiaccia far polemica. E' una cosa che mi riesce piuttosto bene. Ma certe volte sei stanca, o il caffè davvero non è ancora entrato in circolo, e allora semplicemente lasci perdere e ti dici, una volta in più, che questa città - questo Paese - è proprio senza speranza.)
Per farla breve, mi sono voltata da un'altra parte, e stavo appunto pensando che questa città è proprio senza speranza, quando ho sentito una voce: "Mi scusi, non me n'ero proprio accorta!". Mi sono girata di nuovo, e la futura mamma era felicemente insediata al mio ex-posto.
E' bello sapere che non sono del tutto stupidamente ottimista, quando mi viene istintivo dare alla gente il beneficio del dubbio.
(Comunque, ho scoperto che i miei occhiali da sole non nascondono assolutamente la mia espressione. E io che pensavo di poter tranquillamente sognare ad occhi aperti dietro di loro.)
:)
RispondiEliminaAlessandro