martedì 17 maggio 2011

Sui risultati delle amministrative

Una dei dirigenti del mio ufficio, con cui ho rapporti sporadici ed esclusivamente lavorativi - amichevoli, per carità, ma lavorativi - è appena passata da me apposta per commentare i risultati delle elezioni amministrative.
E ieri, alle 15.01 (ossia un minuto dopo la chiusura dei seggi) un altro collega mi ha chiesto se avevo notizie sulle proiezioni.
Come ho fatto a guadagnarmi questa fama di political-addicted? 
(E c'è da dire che in queste settimane ho di proposito evitato di informarmi sulla materia, sia perché la situazione politica italiana, da qualsiasi parte la si guardi, mi pare deprimente; sia perché ho di meglio da fare, ad esempio decidere il colore delle pareti dei bagni nella casa nuova, e pianificare l'acquisto di asciugamani coordinati)

Comunque, a questo punto, un commento mi pare doveroso e avevo già pensato di lasciarvelo, in realtà, dopo aver visto la rassegna stampa in TV questa mattina. (I titoli del Giornale e di Libero erano semplicemente esilaranti, mi sembrava di sentire l'orchestra del Titanic suonare in sottofondo)

Beh, mi spiace ma devo dire che non condivido il sentimento diffuso di soddisfazione per la sconfitta di Berlusconi. Perché di questo si tratta, in effetti: Berlusconi ha perso. Ma quante volte ha già perso, ed è tornato di nuovo in sella quando già tutti lo davano per spacciato? Quante volte la sinistra è riuscita a dilapidare il patrimonio che la gente - la gente onesta, la gente che si è stancata di vivere in un paese da operetta - le ha regalato? Perché non mi pare che la sinistra abbia fatto qualcosa, anche questa volta, per distinguersi dall'andazzo e proporsi come forza di rinnovamento e di progresso.

Se voi riuscite a vedere spiragli di ottimismo, in tutto ciò, vi prego di condividerli con me...

3 commenti:

  1. Sono assolutamente daccordo con te. Analisi lucida ed efficace. Meglio dedicarsi alla scelta del colore degli asciugamani.

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  2. concordo al 100%. Ieri sera la locale sezione anarchica all'osteria festeggiava. Come erano carini, si vedeva che ne avevano bisogno.
    Io non ho festeggiato.

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  3. Per quanto sia gratificante sentirsi dare ragione (non che ce ne sia bisogno: sono una donna, so di avere sempre ragione), per questa sola volta adorerei avere torto...
    (Grazie dei commenti, comunque)

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