Continuo ad avere riprove del fatto che, se mi lanciassi in politica, mi farebbero fuori all'istante. Metaforicamente, prima ancora che fisicamente.
L'altro giorno, per dire, leggevo di questa sindaco francese che si è rifiutata di unire in matrimonio due donne perché la cosa sarebbe contraria alla sua fede religiosa.
Notizia che ha fatto il paio, nella mia mente, con quest'altra: ci avviamo ad avere il 100% di medici "obiettori di coscienza", il che significa che se il trend continua diventerà presto impossibile effettuare un aborto in strutture pubbliche, con buona pace della legge 194.
Per non parlare dei dottori che si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo, e dei farmacisti che si rifiutano di venderla.
A mio parere, se si svolge un servizio pubblico (e a maggior ragione se si è un pubblico ufficiale) si dovrebbe essere tenuti a ottemperare alla legge; tu personalmente sei liberissimo di seguire i precetti della tua religione (ci mancherebbe altro), ma non puoi obbligare un altro a farlo. Se non intendi praticare aborti, quindi, trovati un impiego in una struttura privata.
E' una linea di ragionamento che a me sembra rasenti l'ovvietà, ma mi rendo conto che invece da un punto di vista politico non regge.
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