Ieri è stata una splendida giornata, decisamente primaverile: sole caldo, cielo azzurro, allergia ai nastri di partenza... E non c'è niente da fare, non appena la primavera fa capolino io emergo dal mio letargo e divento iperattiva. Beh, "iper" forse è troppo: diciamo che comincio a pensare alla possibilità di staccarmi dal divano e darmi un po' da fare. Sarà anche perché il mio soggiorno si inonda di sole e tutta quella luce mette in impietosa evidenza la polvere sui mobili e lo stato indecente dei vetri... (rassicuro il parentado che mi legge: quanto precede è una tipica esagerazione letteraria, la casa non è ridotta così male. Vetri a parte.)
Il punto è che, anche se rispetto a due giorni fa la mia vita non è cambiata di una virgola, e mi rimangono le solite cose in sospeso, con affari ed affaracci insoluti e che non si risolveranno tanto presto, non riesco a non pensare che, alla fine, in un modo o nell'altro tutto si sistemerà e che, comunque, è inutile preoccuparsi. Molto meglio godersi il cielo finalmente senza nuvole, e i colori che riemergono dal grigio dell'inverno, e il caldo che, grazie a Dio, tra poco renderà superflue le calze! L'unico mio problema, in questo momento, è concentrarmi sul lavoro quando l'unica cosa che vorrei fare è starmene a guardare fuori dalla finestra.
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