Quando io e l'amore mio incrociamo dei ragazzini diretti a scuola, la nostra unanime reazione è: "Poveretti!"
Personalmente, non tornerei indietro ai tempi del liceo neanche se mi pagassero per farlo. Studiare mi piaceva, ma i compagni mi erano antipatici, detestavo molti professori e odiavo me stessa.
Meno male che poi le cose sono migliorate nettamente.
Oggi, non so perché, mi è capitato di ripensare appunto ai miei professori. Che in realtà erano tutte professoresse:
- quella di latino e greco era tanto buona e affettuosa, e tutti - me compresa - proprio per questo la trattavamo con malcelato disprezzo. Con lei nessuno studiava mai niente, anche perché, a dire il vero e col senno di poi, era proprio negata per l'insegnamento;
- quella di matematica e fisica era durissima, e ci metteva una paura tale che studiavamo sempre. Sempre col senno di poi, era la migliore: non solo si faceva rispettare, ma sapeva capire chi studiava e chi no. La stimavo molto;
- per quella di italiano valeva la tipica frase detta a tanti studenti: potrebbe, ma non si applica. Faceva il minimo indispensabile, e noi con lei;
- quella di filosofia, infine, oltre a essere str... andava a simpatia, cosa deleterissima: se decidevi che eri bravo potevi campare di rendita per l'intero triennio, altrimenti anche a imparare a memoria il libro di testo più della sufficienza non saresti riuscito a strappare.
Sono uscita dal Liceo sull'orlo dell'esaurimento nervoso, e ho rimosso quasi tutto dell'esperienza: se mi chiedete i nomi delle prof., devo fare uno sforzo notevole per ricordarmeli.
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