Una vocina mi dice che da troppo tempo non scrivo un post decente: anzi, per la precisione mi dice che l'ultimo era più che puerile, quasi patetico, e che farei meglio a cancellarlo. Non lo faccio perché alla mia tenera età (si va per i trentotto, è bene che me lo ripeta sennò me lo scordo) non posso sprecare tempo a vergognarmi di quello che mi diverte e mi commuove, e perché quando ho aperto questo blog ho fatto voto solenne di non autocensurarmi mai. Se vi sembro patetica, compatitemi.
Dunque, un post decente. E non dovrei avere difficoltà a trovare gli argomenti, dato tutto quello che sta succedendo nel mondo. Ma proprio per questo, vi dico la verità, mi sento sopraffatta: che cosa potrei mai scrivere, io, che possa rendere giustizia a guerre, catastrofi e rivoluzioni? E d'altra parte, raccontare le storie minime della mia vita mi sembra abbastanza incongruo, al momento.
La mia vita, del resto, va avanti come al solito e per il momento (e per fortuna) senza grandi scossoni. Ci sono piccoli problemi, che a me creano grandi angosce perché mi angoscio per un nonnulla; ci sono piccole soddisfazioni e momenti che rimettono il tutto nella giusta prospettiva, come i due arcobaleni che ho visto stamattina.
Sono un po' stanca... ma sarà la primavera che non si decide ad arrivare...
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