"Rimando alle saggissime parole di Oscar Luigi Scalfaro". Così Walter Veltroni risponde ai giornalisti che gli chiedono la
posizione del Pd sul referendum promosso da Antonio Di Pietro contro il lodo Alfano. L'ex presidente della Repubblica, in merito al referendum, ha invitato alla riflessione: "A ogni partito che lo promuove, un referendum, a prescindere dagli esiti, porta sempre visibilità. Ma se per caso il quesito dovesse fallire - ha avvertito Scalfaro - anche per mancanza di quorum, tutta l'opposizione ne uscirebbe male", con l'aggravio che "rischieremmo di far passare Berlusconi per uno invincibile".
Ecco, Veltroni rimanda a queste parole e, infatti, viene spiegato dal Pd che
la "priorità, ora, è un'altra: i salari e la crescita del paese, cioè la crisi economica che sta attraversando l'Italia". Inoltre, per il Pd il tema della giustizia "non è da affrontare con un referendum". E, soprattutto, bisogna evitare, si spiega ancora, di "
ridare centralità alla polemica antiberlusconiana su un tema, il lodo Alfano, che ha una
bassissima probabilità di riuscita". Dunque, la linea del Pd sul referendum è "di non esserne promotori.
Non è una nostra battaglia".
"Se c'è un modo per perdere sempre è proprio quello di
non giocare mai la partita". Lo afferma l'onorevole Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori commentando le dichiarazioni di Walter Veltroni sul referendum contro il 'lodo Alfano'. "Non ha senso dire che siccome il referendum potrebbe fallire, allora è meglio non promuoverlo. Anzi, il senso c'è. Ed è lo stesso che trovò
Ponzio Pilato quando si lavò le mani lasciando che ciò che doveva accadere accadesse. Nel nostro piccolo è ciò che sta avvenendo in Italia, dove il principio minimo di uno Stato di diritto, cioè che
la legge deve essere uguale per tutti, è stato calpestato.
E poi ci sono battaglie che si combattono, non perché bisogna per forza vincerle, ma
per mantenere la dignità e potersi guardare allo specchio la sera - conclude Di Pietro - quando si torna a casa".